LinkedIn è sempre più cinese ma accetta la censura

LinkedIn aggiunge il cinese mandarino fra le lingue riconosciute ma non permette la creazione di “gruppi di discussione” in Cina

LinkedIn, che è stato chiamato in causa per un eccesso nell’invio di e-mail spam, è uno dei pochi social network occidentali a non subire una censura da parte del Governo cinese. Facebook e Twitter, ad esempio, sono liberi da restrizioni solo nell’area di libero scambio di Shanghai. Oggi il social professionale si apre ancora di più al Paese asiatico inserendo fra le lingue riconosciute anche il cinese mandarino. La decisione si accompagna però ad alcune polemiche sulla libertà di espressione.

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LinkedIn accetta la censura

L’inserimento del mandarino su LinkedIn, che ha avuto recentemente un vistoso calo in Borsa, è accompagnato dall’impossibilità di creare “gruppi di discussione”, in quanto possono favorire discorsi sovversivi e anti-governativi. “Le restrizioni saranno attuate solo quando necessarie”, spiegano da LinkedIn, sottolineando come la censura sia “una condizione per poter operare nel Paese”. Nel frattempo, la Cina ha annunciato un proprio sistema operativo mobile di Stato chiamato COS per favorire i servizi digitali nazionali.

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