La Borsa non crede più ai social, dopo Twitter crolla LinkedIn

LinkedIn ha perso l’8% del suo valore in Borsa a causa delle previsioni disattese. La stessa cosa era avvenuta a Twitter, in calo di quasi il 25%

In molti pensavano che i social network non fossero adatti ad essere quotati in Borsa in quanto è difficile stimarne il reale valore. A quanto pare i trader più pessimisti potrebbero avere ragione. Dopo Twitter, anche LinkedIn ha visto scendere il valore dei suoi titoli a causa di un outlook negativo. Mercoledì il sito di microblogging ha perso quasi il 25% del suo valore azionario mentre il social network professionale, chiamato in causa per l’enorme mole di spam che diffonde, ha perso l’8%.

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Il crollo di LinkedIn

A far crollare le azioni di LinkedIn sulla borsa di New York sono state previsioni troppo ottimistiche. La stessa cosa era avvenuta all’azienda fondata da Dick Castolo. Il social professionale ha annunciato per l’ultimo trimestre 2013 utili per 3,78 milioni di dollari (-67%) e un fatturato di 447,2 milioni (+47%), comunque inferiore alle attese degli analisti.

La crisi dei social in Borsa

Le quotazioni di Twitter, che ha esordito in Borsa a 26 dollari per azione, non stanno andando come l’azienda sperava. La speranza per il sito di microblogging è che la futura piattaforma per l’e-commerce e la messaggistica privata risolvano la situazione. L’unico a resistere è Facebook che nonostante i momenti difficili ha visto salire i suoi titoli nel quarto trimestre.

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