Un’app aiuta i malati di SLA a comunicare

La Fondazione AriSLA ha creato un’app che migliora la vita dei malati di SLA aiutandoli ad esprimersi e controllare i dispositivi elettronici domestici

La tecnologia spesso fornisce un valido aiuto nel campo della medicina accelerando i tempi di diagnosi, come è successo per l’app ideata dalla 18enne Brittany Wenger per la cura della leucemia, o migliorando qualche aspetto della vita dei malati.

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Oggi, in occasione dello SLA Global Day, la Fondazione AriSLA ha presentato al suo convegno annuale due progetti per rendere più agevole la comunicazione ai malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia degenerativa del sistema nervoso che colpisce i motoneuroni.

Un’app per comunicare

Fondazione AriSLA in collaborazione con IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri ha creato due soluzioni hitech per migliorare la vita dei malati di SLA. L’app “Comunicare” permette ai pazienti di essere più autonomi nella vita di tutti i giorni. Il software, installato su un normale tablet, permette di controllare gli oggetti elettronici domestici come luce, TV e aria condizionata.

Supporto alla comunicazione

Il secondo sistema, chiamato Brindisys, è invece indirizzato a supportare la comunicazione. Il software integra un’interfaccia cervello-computer che trasforma gli impulsi del cervello in parole o azioni.

Soluzioni di questo tipo sono state sviluppate anche al di fuori dell’ambito medico. Ad esempio, l’Università del Minnesota ha creato un drone che si comanda con il pensiero mentre Samsung e altre aziende dell’IT stanno lavorando a sistemi che permettano di autenticarsi o comandare un tablet attraverso la lettura degli impulsi neurali.

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