La Rai finisce su Internet: che si porti dietro anche il canone?

La Rai rilancia la propria versione online arrichendola con modifiche e miglioramenti. Mossa generosa o utilitaristica?  Sarà che dopo un pò la tradizione smette di emanare fascinazione e le coscienze, gli occhi e le menti si lasciano irretire da tutto quello che c’è di nuovo. Oppure sarà che la gente si è stancata della solita televisione tiranna di orari e di porzioni di giornata a lei dedicati, saltati i quali possiamo scordarci di vedere la puntata cruciale del nostro programma preferito. Forse che l’anarchia si sia risvegliata nei cuori tanto conservatori e ligi dei connazionali italiani? Non mettiamoci la mano sul fuoco. Prendiamo però atto del piano elaborato dall Rai che a distanza di due anni rilancia con più energia la sua presenza nel web. Per questa occasione sono stati rinnovati e proposti con qualche interessante modifica i due siti www.rai.it e www.rai.tv.
 Il pubblico potrebbe entusiasmarsi nel vedere  le novitĂ  disponibili sui due siti. Ci si può sbizzarrire nel personaizzare l’homepage in base ai gusti personali in fatto di contenuti (selezionabili in una lista predefinita). Se poi è vero che lo stato d’animo e l’umore sono cromopatici Rai offre la possiblitĂ  di modificare i colori dell’ambiente. Uno dei motivi per cui il pubblico sceglie la tv online è sicuramente il fattore pubblicitĂ . Minuti interminabili trascorsi davanti alla macchinosa offerta di qualsiasi tipo di prodotto. Non gridate vittoria denigratori di consigli per gli acquisti perchè purtroppo nemmeno su Internet la pubblicitĂ  è stata bandita. Sul canale online compaiono inserzioni pubblicitarie, presenti fortunatamente in maniera minore rispetto al suporto fisico a cui siamo abituati. Infatti Piero Gaffuri, amministratore delegato di RaiNet e direttore di Rai Nuovi Media, ha voluto privilegiare la valorizzazione dei contenuti sacrificando il marketing televisivo. La piattaforma della RAI virtuale è ulteriormente arricchita da sezioni dedicate ai canali TV, a quelli radio, alle notizie provenienti dal Parlamento, alla programmazione pensata per i piĂą piccoli, alla cultura e alle scienze, alle fiction e ai materiali d’archivio Rai.
 Detta così sembra l’inizio di una favoletta dove tutto è rosa e gli alberi grondano di dolcetti. Peccato che il lettore scaltro sa che persino nella più tradizionale delle favole c’è un antagonista, sia esso un lupo affamato o un orco peloso. E se tutti gli sforzi della Rai a favore dei fruitori internetiani mirino in realtà ad aumentare l’acqua che arriva al proprio mulino? Viene il sospetto che la messa online dei programmi e di tanti altri contenuti sia solo un modo per estendere maggiormente il canone Rai anche a chi non possiede il classico televisore, ma figlio dell’era tecnologica in cui vive possiede un computer. 

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