Gmail: 5 mln di password rubate ma Google non c’entra

violate 5 milioni di password gmail

Ieri sono state violate da hacker russi quasi 5 milioni di password e username di Gmail. Le credenziali pare però siano state rubate da siti terzi

Ieri pomeriggio fra gli utenti Gmail si è scatenato il panico dopo che è trapelata la notizia che 5 milioni di password del servizio di posta di Google, che ha mappato le piramidi in Egitto con i trekker di Street View, erano state hackerate. Il furto di chiavi di accesso e nome utente, che sono state condivise sul sito btsec.com, è stato attribuito ad un gruppo di pirati informatici russi. Immediatamente gli utenti hanno attribuito a Big G, che da anni sta cercando un’alternativa più sicura alle password alfanumeriche, la responsabilità di non aver protetto a dovere i loro dati ma sembra proprio che la violazione sia stata favorita da una loro cattiva abitudine.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Gmail è sicura, la colpa è di siti terzi

Google, che potrebbe vedere respinta dall’Ue la sua proposta per il ripristino della concorrenza nel mercato delle ricerche, si è difesa affermando che i server di Gmail non stati violati. Le credenziali di accesso infatti sarebbero state rubate da siti terzi. Spessissimo gli utenti utilizzano username e password dei propri account Gmail, servizio che non può essere utilizzato dalle PA per una questione di privacy, anche per iscriversi ad altri servizi web. Questa cattiva abitudine comporta un serio rischio per la sicurezza dei propri dati. Il furto di ieri da parte di un meglio identificato gruppo di hacker russi ne è la dimostrazione.

[blockquote style=”4″]”Abbiamo scoperto che meno del 2% delle combinazioni username e password avrebbe potuto funzionare e i nostri sistemi anti-dirottamento automatizzati avrebbero bloccato molti di questi tentativi di accesso.  – si difende Google in una nota – È importante notare che in questo caso e in altri, i nomi utente e le password trapelate non sono il risultato di una violazione dei sistemi di Google. Spesso, queste credenziali sono ottenute attraverso una combinazione di altre fonti”.[/blockquote]

Leggi anche:  MDR, la svolta dei servizi gestiti. Prevenzione, risposta e analisi