Google vs Disconnect: è scontro fra pubblicità e privacy

Google vs Disconnect Mobile

Google ha rimosso in più occasioni l’app Disconnect Mobile, che blocca gli annunci pubblicitari portatori di malware. I developer ora chiedono chiarezza

Gli sviluppatori di app chiedono a gran voce a Google una maggiore trasparenza sui criteri di accettazione delle app utilizzati da Google Play, che ha superato App Store per numero di download ma non per ricavi. Tutto nasce dallo scontro fra Big G, che attraverso il suo presidente Eric Schmidt è intervenuta sul tema del diritto d’oblio, e l’app Disconnect Mobile, che permette di proteggere l’utente dai messaggi pubblicitari portatori di malware. Il software, disponibile anche per iOS, è stato accettato ed eliminato a più a riprese secondo motivazioni che i suoi realizzatori considerano poco trasparenti.

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Disconnect Mobile e la poca trasparenza in merito alle app

Verso la fine di agosto Disconnect Mobile era stata rimossa da Play Store per aver violato la sezione 4.4 del Contratto di distribuzione con gli sviluppatori. Secondo Google l’app avrebbe interferito con i servizi di terze parti dedicati all’advertising, cosa che violerebbe l’accordo stipulato tra developer e il colosso di Mountain View. In seguito ad alcune proteste da parte della Electronic Frontier Foundation (EFF), che ha accusato Google di “interpretare le proprie regole per sostenere il ban delle app che interferiscono con il modello di business di Google invece che sostenere il ban delle app che interferiscono con la sicurezza e la privacy degli utenti”, l’app era stata reintrodotta nello store online di Big G con un aggiornamento.

Google, che teme di vedere respinta dall’Ue la sua proposta per ripristinare la concorrenza nel mercato delle ricerche, non ha reso noti i motivi della decisione. Secondo i creatori di Disconnect Mobile l’azienda di Mountain View si doveva essere resa conto che l’app non funziona da semplice ad blocker ma lavora per tutelare la privacy degli utenti. Dopo poche ore il software è stato nuovamente rimosso con le stesse motivazioni per cui era stato eliminato la prima volta.

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Dopo questa decisione da parte di Big G, Il co-fondatore di Disconnect Mobile, Casey Oppenheimer, ha quindi proposto agli sviluppatori di create una carta dei diritti condivisa “per assicurarci che le maggiori piattaforme di distribuzione delle app mobile si comportino in maniera più responsabile nelle loro decisioni”.