Gli HoloLens sono reali, ma costano troppo

microsoft hololens prezzo

I visori per la realtà virtuale di Microsoft arriveranno ma per ora c’è solo il prezzo per gli sviluppatori: 3 mila dollari

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Offuscato dalla presentazione dei Lumia 950 e Lumia 950 XL di ieri, e dalla nuova flotta di Surface, qualcuno ha potuto dimenticare che Microsoft ha nel cassetto una tecnologia interessante e quanto mai attuale: gli HoloLens. I visori per interagire con il mondo circostante in una maniera più completa dei Google Glass, ma non così invasiva come gli Oculus, alla fine si faranno, cioè arriveranno anche per il pubblico consumer, ma non prima di un periodo di test da parte degli sviluppatori.

[ot-video type=”youtube” url=”https://www.youtube.com/watch?v=C3rNIxMlKmI”]

Il rovescio è nel costo

Le buone notizie finiscono qua perché l’altro lato della medaglia parla di un prezzo relativamente troppo alto per un dispositivo che seppur lungimirante non si capisca ancora che futuro possa avere, nelle mani di utenti privati o aziende. Il developer kit degli HoloLens arriverà nel primo trimestre del 2016 per gli sviluppatori ad un prezzo di 3 mila dollari, decisamente più di quanto si poteva immaginare. Di certo la somma richiesta per il modello finale in vendita libera sarà minore, ma partendo da un apice del genere si potrebbe scendere non al di sotto dei 2 mila dollari. Dovuti o meno la tecnologia ha bisogno di crescere e affermarsi e l’unico modo per farlo sarebbe stato permettere a più tester di mettere le mani sui visori. Tuttavia le potenzialità ci sono; durante l’evento di ieri Microsoft ha mostrato Project X-Ray, un’applicazione che è in realtà un videogame, dove l’utente deve sconfiggere un mostro armeggiando con il proprio braccio come fosse un cannone. Per usarla non vi serviranno solo gli HoloLens ma anche un bel po’ di spazio in camera.

Leggi anche:  Comau sviluppa soluzioni innovative per la formazione delle celle delle batterie con il progetto “GIGABAT”