Robot del futuro, avranno la pelle elastica come il polpo

Robot del futuro, avranno la pelle elastica come il polpo

Il robot avranno una pelle hi-tech super elastica, che si illuminerà e cambierà colore al contatto: un rivestimento ispirato al polpo

Il futuro della robotica si ispira alla natura, in particolare alla pelle dei polpi. Grazie a questo nuovo rivestimento la pelle dei robot, che si prevede possano rubare 5 milioni di posti di lavoro entro il 2020, si illuminerà al contatto con l’uomo percependo tatto e pressione in funzione dei quali si potrà rendere il rivestimento mimetico all’occorrenza. Un’altra caratteristica di questa nuova pelle è la sua incredibile elasticità, al punto che arriverà ad allungarsi fino al 500%.
La nuova pelle è stata realizzata dal gruppo coordinato da Robert Shepherd, dell’americana Cornell University, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova.

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Possibili sviluppi imprevedibili

“Ci siamo ispirati alla pelle del polpo e abbiamo ottenuto un materiale con proprietà tattili e iper-elastico, al punto che può essere deformato del 500% e tornare all’aspetto originario”, ha spiegato Barbara Mazzolai, fra gli autori della ricerca e recentemente è entrata nella classifica internazionale delle donne geniali della robotica insieme a un’altra italiana, Cecilia Laschi, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

“La pelle artificiale è un punto di partenza che potrebbe portare a sviluppi imprevedibili. Il primo riguarda la possibilità che i robot del futuro possano avere una pelle come questa, tanto che i ricercatori l’hanno già utilizzata per rivestire un braccio robotico. Quando il braccio si piega il materiale si deforma e cambia colore, inoltre risponde alla stimolazione tattile e permette di controllare la pressione”, prosegue la ricercatrice.

L’università coreana di Seul aveva precedentemente ideato una pelle sintetica in grado di percepire le differenze di temperatura, pensata per le protesi artificiali.

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Un mix che si ispira al polpo

Per riprodurre il più fedelmente possibile la pelle del polpo è stato usato il silicone e al suo interno sono stati inseriti degli elettrodi di idrogel e particelle di solfuro di zinco, rame e manganese. Grazie a questo mix, la pelle si può illuminare di colori diversi: blu se prevale il rame e giallo se invece domina il manganese. L’idea è quella di rendere i robot “sempre più sicuri nell’interazione con l’uomo”, conclude la studiosa.