Facebook Messenger supporta i pagamenti nei gruppi (solo negli USA)

Facebook sta chiudendo il servizio di pagamento di Messenger P2P

Lo scambio di valuta via chat è realtà oltreoceano dove ora si estende con la possibilità di inviare denaro a membri di una stessa conversazione

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Immaginiamo una cena al ristorante tra amici: uno ha solo contanti di grosso taglio, un altro vorrebbe pagare con la carta di credito, chi con la prepagata o ticket restaurant. Insomma, non è semplice mettersi d’accordo e trovare personale disposto a concedersi al conto singolo. Per questo metodi di raccolta intelligenti, come Satispay, stanno riscuotendo un certo successo di critica e pubblico, soprattutto quando si appoggiano a circuiti riconosciuti. Ma Facebook è pronta a cambiare le carte in tavola. A fine 2015 il social network ha lanciato la funzione di invio denaro per un gruppo ristretto di utenti negli Stati Uniti: basta inviare una richiesta tramite la chat di Messenger e ricevere l’ammontare sul conto personale, da connettere poi al proprio account bancario/postale o piattaforme digitali, come PayPal. Comodo, non c’è dire, ma pur sempre indirizzato a una transazione one-to-one.

Cosa cambia

Da qualche ora la stessa opzione è attiva all’interno dei gruppi di chat. Questo vuol dire poter dividere la spesa tra i membri di una stessa conversazione e scambiare denaro con ognuno di loro, gestendo valute e transazioni all’interno di una finestra unica. In questo modo è sempre più semplice finalizzare la raccolta per una cena, un regalo, una spesa in comitiva, senza star lì a giocare con iban e conti correnti. A livello di interfaccia, l’opzione dei pagamenti si affianca a quelle già esistenti dell’avvio di giochi in contemporanea e della richiesta di un taxi nelle vicinanze, tutte funzioni che negli USA si scontrano con una burocrazia minore e un contesto più aperto all’innovazione, a differenza di quanto spesso accade da noi (è il caso di Uber Pop). Per questo, e per tanti altri motivi legati ai circuiti digitali, l’invio di denaro in chat nei paesi europei vedrà una sperimentazione più lenta e, probabilmente, mirata ai mercati maggiormente flessibili, come quelli anglosassoni.

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