Il Venezuela avrà i suoi Bitcoin per aggirare le sanzioni

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Il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha annunciato il futuro lancio di Petro, una moneta digitale per aggirare le sanzioni internazionali

Il Venezuela sta vivendo una crisi economica e politica senza precedenti. Il Bolivar, la moneta locale, ha perso ogni valore (0,085 euro al cambio attuale) e il Governo ha risposto alle manifestazioni di protesta con la violenza. Per risollevare il Paese, il Presidente Nicola Maduro ha pensato a una nuova cryptovaluta che permetterà al Venezuela di riottenere “una piena sovranità monetaria e di aggirare le restrizioni dovute alle sanzioni economiche”. Stando a quanto riferisce Reuters, la nazione sudamericana ha un debito di 140 miliardi di dollari con i creditori stranieri e le restrizioni imposte da Unione Europea e Stati Uniti non hanno migliorato la situazione. Al momento solo la Russia tra le grandi potenze globali ha concesso una dilazione dei pagamenti.

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La nuova moneta digitale del Venezuela si chiamerà Petro e il suo valore sarà basato su quello delle principali risorse naturali del Paese come petrolio, gas, oro e diamanti. “Il ventunesimo secolo è arrivato!” ha dichiarato Maduro durante uno dei suoi monologhi televisivi. Al momento non è chiaro quando il Petro sarà effettivamente disponibile ma è chiaro che si tratti di un escamotage per facilitare le esportazioni dei prodotti venezuelani aggirando le sanzioni internazionali.

In realtà non è la prima volta che Maduro ha pensato alle cryptovalute per risollevare l’economia. Qualche tempo fa aveva annunciato che Caracas sarebbe diventato il più grande centro mondiale di miners di Bitcoin, il cui valore è cresciuto esponenzialmente in queste settimane. L’operazione di raccolta di monete digitali richiede un enorme dispendio di energia e il Venezuela sarebbe in grado di offrirla. Il progetto di Maduro al momento si è però dimostrato un totale fallimento.

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