Amazon si accorda col Fisco in Francia e paga 200 mln di euro

Amazon: boom di utili ma tasse a zero

Amazon ha subito dalla Francia una sanzione da 200 milioni di euro per non aver corrisposto la giusta quantità di tasse

Amazon è tra i colossi americani nel mirino dell’Unione Europea per aver sfruttato una tassazione favorevole offerta da alcuni Paesi (principalmente Irlanda e Lussemburgo) ed evitare così di pagare le imposte dovute. Oggi il colosso dell’e-commerce ha chiuso un contenzioso aperto nel 2012 con il ministero dell’Economia francese pagando una multa da 200 milioni di euro. L’accordo “transattivo” serve a risarcire le tasse arretrate per il periodo che va dal 2006 al 2010 ed è simile a quello stretto dall’azienda di Jeff Bezos con il Fisco italiano. Parigi inoltre accusa l’azienda di abuso di posizione dominante tramite clausole contrattuali troppo severe imposte ai piccoli negozianti.

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Amazon non ha potuto fare a meno di arrendersi alla Francia in quanto il presidente Emannuel Macron è il primo promotore di una legge europea che imponga ai giganti d’Oltreoceano di pagare le tasse nel Paese in cui erogano i propri servizi. Amazon, che è stata fortemente criticata per un brevetto relativo ad un braccialetto smart per controllare i movimenti dei dipendenti, si è comunque difesa affermando di aver aperto una filiale francese ad agosto 2015 con “tutti i ricavi al dettaglio, le spese, i profitti e le imposte dovute ora in Francia”. Inoltre, l’azienda sostiene di aver investito nel Paese ben 2 miliardi di euro e di aver creato 5.500 nuovi posti di lavoro. Amazon può comunque consolarsi col fatto che i risultati finanziari per l’ultimo trimestre del 2017 sono stati molto ad di sopra delle attese e che il suo marchio, valutato 150 miliardi di dollari, è il primo al mondo davanti a Google ed Apple.

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