L’Arizona blocca i test di Uber per le self driving car

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Lo Stato dell’Arizona ha imposto ad Uber l’interruzione dei test su strada per le self driving car dopo l’incidente fatale che ha visto coinvolta una vettura dell’app di ride sharing

Domenica 18 marzo una delle self driving car di Uber ha investito e ucciso una donna a Tempe, nella contea di Maricopa in Arizona. L’incidente mortale ha costretto il governatore dello stato, Doug Ducey, a imporre all’app di ride sharing la sospensione della sperimentazione sulle strade pubbliche. Nella motivazione inviata al CEO dell’azienda di San Francisco, Dara Khosrowshahi, il politico del Partito Repubblicano ha espresso tutte le sue perplessità in merito alla capacità di Uber nel garantire la sicurezza degli automobilisti e ha sottolineato come il fatto in questione sia “inquietante e allarmante” e i test siano stati “un fallimento indiscutibile”.

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Uber, che ha chiuso con un patteggiamento il contenzioso con Waymo in merito al furto di informazioni segrete legate alla tecnologia per la guida autonoma, sembra essere molto indietro rispetto alla concorrenza per quanto riguarda la sicurezza. Il New York Times afferma che i documenti presentati dall’azienda dimostrano come i test su strada condotti in questi mesi hanno richiesto l’intervento umano in moltissimi casi. I piani di Uber riguardo al suo servizio taxi senza conducente subiranno quindi un inevitabile ritardo.

In verità l’app aveva sospeso la sperimentazione in tutti gli Stati Uniti con un certo anticipo rispetto alla decisione del governatore dell’Arizona e anche Toyota, che potrebbe essere la prima azienda ad utilizzare l’apparecchiatura per la guida autonoma di Uber, ha fatto lo stesso.

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