Qwant: “Solo apertura del mercato può garantire opportunità di scelta”

Buttarelli, Garante europeo della protezione dei dati: “Normativa mezzo cardine della cybersicurezza”

Si è svolto ieri a Palazzo Farnese a Roma l’evento organizzato da Qwant, il primo motore di ricerca europeo che rispetta la privacy delle persone, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia in Italia e l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia, incentrato su “GDPR e protezione della privacy dei cittadini europei: implicazioni sociali ed economiche”.

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Diverse le riflessioni e le necessità emerse in tema di privacy, soprattutto in questo momento in cui i recenti avvenimenti a livello mondiale, hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, sulla necessità di regole chiare a tutela delle persone e dei loro dati personali.

In tal senso, l’entrata in vigore della GDPR – General Data Protection Regulation – prevista per il prossimo 25 maggio 2018, ha l’obiettivo di definire una regolamentazione precisa a cui dovranno aderire tutte le aziende e le istituzioni europee e quelle che operano nel Vecchio Continente. «L’Europa è all’avanguardia in materia di privacy – ha sottolineato Giovanni Buttarelli, Garante Europeo della Protezione dei Dati (GEPD) – È fondamentale che tutti gli Stati membri, i soggetti pubblici e privati, si adeguino al Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali. La nuova normativa, infatti, rappresenta uno strumento di democrazia moderna e si pone come mezzo cardine della cybersicurezza».

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Violare le regole della privacy e profilare una persona a sua insaputa «non significa soltanto violare i diritti dei consumatori, ma anche alterare il level playing field – ha dichiarato Giovanni Pitruzzella, Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – L’Autorità francese sta intervenendo sui big data, mentre quella italiana è già entrata nel merito utilizzando gli strumenti di tutela dei consumatori come ‘la Direttiva Europea sulle Pratiche Commerciali Sleali’. In Europa, quindi, è necessario proteggere lo sviluppo di un mercato digitale senza però dar luogo all’abuso del potere economico a scapito dei consumatori».

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Qwant, che non utilizza alcun strumento di profilazione e che da sempre fa del rispetto della privacy il proprio valore principe, auspica, l’apertura del mercato dei motori di ricerca in quanto «solamente un mercato plurale può essere garanzia di completezza e possibilità di scelta – ha commentato Eric Leandri, Presidente e Co-Fondatore di Qwant – Solo la presenza di molteplici attori, può permettere al web di restare un luogo democratico in cui le persone possono fruire di un’informazione libera fatta di contenuti oggettivi e non basati su ciò che i motori sanno di noi. È necessaria un’alternativa europea che, tra l’altro, abbia i propri server e infrastrutture in Europa a garanzia della difesa dei dati delle persone. Qwant è tutto questo».

“Nonostante quanto accaduto, è importante non demonizzare la rete perché resta uno strumento fondamentale per la crescita sociale ed economica dei Paesi” ha proseguito Fabiano Lazzarini, Coutry Manager di Qwant Italia. “In Italia l’accoglienza di Qwant è stata positiva e la crescita, in pochi mesi dal nostro ingresso sul mercato, significativa. Desideriamo essere al fianco delle persone ma anche di aziende e istituzioni per far meglio comprendere come vengono impiegati i loro dati e quali siano le ricadute che diversi utilizzi possono avere” ha concluso Lazzarini.

Il Colonello Marco Menegazzo, Comandante del Nucleo Speciale Privacy della Guardia Di Finanza, ha concluso: «il ruolo del nucleo speciale privacy della GdF è volto a far rispettare le norme, affinché nel mondo digitale ci si possa sentire sicuri di navigare. Per questo, vigiliamo per assicurare il rispetto del trattamento dei dati e della privacy in rete, in linea con il nuovo Regolamento UE».

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