Ecco i taxi volanti di Uber

La compagnia ha presentato negli USA i piani per la realizzazione dei velivoli senza pilota che trasporteranno le persone per brevi tratte cittadine

Entro cinque anni i taxi volanti di Uber saranno realtà. Almeno di questa è convinta l’ex startup americana che proprio negli USA ha delineato le strategie per il futuro. Grazie a partnership con compagnie quali Embraer, Pipistrel e Karem Aircraft, i primi droni per trasporto di persone senza pilota potranno solcare aree delimitate di test, questa volta con il beneplacito del governo. Nel progetto è infatti coinvolto anche l’esercito degli Stati Uniti, che supporterà il lavoro di ideazione e messa in opera dei velivoli, con tutta la sicurezza (anche burocratica) del caso. Ma per garantire una gestione corretta dei voli, tra gli altri partner vi sono soggetti come la Nasa e controllori del traffico aereo, che integreranno le operazioni dei taxi nei piani consolidati.

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Cosa sappiamo

Ovviamente, come per i taxi classici, serviranno delle aree attrezzate ad accogliere e gestire le auto volanti. Per questo verranno realizzati dei cosiddetti skyport, parcheggi in altezza posti in cima a grattacieli e in prossimità di aeroporti, così da sfruttare location adibite ed utili già esistenti. La sfida non sarà tanto costruire le stazioni ma le reti di collegamento tra queste e i punti di lancio.

C’è da considerare poi che, essendo elettrici, i taxi non potranno di certo trovarsi a decine di chilometri di distanzi tra i centri nevralgici di una città, dovendo servire prettamente zone di interesse e non periferiche. Insomma, le difficoltà ci sono ma nel mirino di Uber c’è il 2023; sembra un’eternità ma per progetti del genere forse non è nemmeno abbastanza.

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