Un ecosistema di controllo intelligente, integrato e open. Georg Kostner: «Sincronizzare le nostre soluzioni con le esigenze specifiche della clientela è parte integrante della nostra strategia»
Essere un’azienda con importanti competenze nel mondo IT e soprattutto nell’implementazione di soluzioni e nella gestione dei sistemi in chiave di miglioramento delle performance e dell’affidabilità costituisce sicuramente un ottimo viatico per la crescita. Ancora di più se, come nel caso di Würth Phoenix, si può contare su personale multilingue e si punta molto sia sul mercato italiano che su quello internazionale. «Würth Phoenix fornisce soprattutto servizi IT legati all’implementazione di progetti ERP e CRM su piattaforme Microsoft e fa parte del Gruppo Würth, multinazionale con un fatturato di circa 12 miliardi di euro» – spiega Georg Kostner, business unit manager in Würth Phoenix. In particolare si occupa di «fornire soluzioni di system management sotto forma di soluzioni open source basate sul concetto di unified monitoring, che aiuta le aziende a gestire i servizi IT business critical».
AFFIDABILITÀ E PRESTAZIONI
Perché la scelta di adottare il modello open source per le soluzioni di monitoraggio? «Perché questo ci dà una doppia opportunità» – continua Kostner. «Da una parte permette a noi e ai nostri clienti di accedere a una vasta community di sviluppatori e di utenti che testano sul campo le soluzioni. Dall’altra elimina i pesanti vincoli contrattuali imposti da molte licenze software tradizionali». Ma uno degli aspetti che convince i clienti di Würth Phoenix a restare con l’azienda è la continuità del servizio. «Abbiamo cominciato a proporre la nostra soluzione di monitoring NetEye sul mercato nel 2007: i clienti che ci hanno scelto allora sono ancora con noi». Nello specifico, NetEye offre molte funzionalità diverse e integrate: dal monitoraggio e il controllo del traffico su reti e sistemi fino alla gestione degli applicativi. «Oggi, ai nostri clienti interessa soprattutto capire se i servizi a supporto del business funzionano o meno, senza andare nel dettaglio tecnologico».
Ma il vero punto di forza della soluzione è un altro: «Avere dei componenti di monitoraggio, delle metriche che misurano la qualità del servizio dal punto di vista dell’utente finale: affidabilità e prestazioni». In altri termini, non basta fornire un servizio che sembra funzionare. «Occorre misurare tutto sulla percezione dell’utente e questo – continua Kostner – noi lo facciamo attraverso l’utilizzo di tecnologie che simulano il comportamento degli utenti reali, secondo l’approccio noto come visual synthetic monitoring, i cui risultati vengono poi inviati al sistema di monitoraggio back-end. Utilizziamo anche il classico approccio application performance monitoring, che misura le latenze di rete su ogni utente», verificando se esistono eventuali colli di bottiglia o inefficienze. I risultati del monitoraggio vengono resi disponibili ai clienti anche su dashboard, visualizzati in modo grafico con l’aiuto del software open source Grafana.
OTTIMIZZAZIONE DELLE PERFORMANCE
«In pratica – continua Kostner – le sonde inviano i dati raccolti presso i clienti attraverso un sistema di streaming sul nostro data center di Bolzano. Unendo le nostre competenze su Microsoft Dynamics 365 / AX e algoritmi di machine learning, possiamo effettuare un rapido troubleshooting con il cliente sui suoi sistemi». E per il futuro? «Puntiamo a raggiungere una granularità di raccolta dati di cinque secondi. Oggi, al nostro data center arrivano dagli 800 milioni a un miliardo di dati ogni giorno» – conclude Kostner. In futuro, vogliamo avvicinarci a una manutenzione predittiva, che ci consenta di risolvere i problemi prima ancora che si verifichino. Questo implica anche il far crescere lo staff di Würth Phoenix da attualmente oltre 160 specialisti ad arrivare a un aumento di oltre 10% a fine anno».