Qualcomm vince la prima battaglia dei brevetti contro Apple

Qualcomm vince la prima battaglia dei brevetti contro Apple

Va al produttore americano il primo round della battaglia legale contro Apple per quanto riguarda l’utilizzo di vari chip sugli iPhone

Apple deve inchinarsi alla decisione del giudice di San Diego che, nel primo round del processo che la vede opposta a Qualcomm, da proprio ragione a quest’ultima. Secondo la giuria, Apple ha violato non meno di tre brevetti di Qualcomm in alcuni iPhone, ed è per questo che deve versare ben 31 milioni di dollari alla chipmaker statunitense come risultato di tale mancanza di attività regolamentate. La cifra, con un rapido calcolo, corrisponde a circa 1,41 dollari per ogni iPhone venduto, il che può sembrare irrisorio ma è comunque una perdita cospicua per le casse di Cupertino che, in periodi di ripensamento strategico, non è così banale.

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Apple non è ovviamente soddisfatta della sentenza: ”La campagna in corso da parte di Qualcomm per le violazioni dei brevetti non è altro che un tentativo di distrazione dalle questioni più importanti che devono affrontare per le indagini sulle loro pratiche commerciali sia negli Stati Uniti che in tutto il mondo” – ha affermato la società. Non sorprende che il consigliere generale di Qualcomm, Don Rosenberg, abbia un’idea un po’ diversa: “Il verdetto unanime della giuria è l’ultima vittoria nel nostro contenzioso sui brevetti, che ritiene Apple responsabile per l’utilizzo delle preziose tecnologie che deteniamo, senza aver pagato un solo centesimo”.

Cosa succede adesso

Secondo le parole di Qualcomm, le tecnologie proprietarie hanno permesso ad Apple di entrare nel mercato e avere un successo globale. I tre brevetti della discordia, quelli inerenti questa prima sentenza, rappresentano solo una piccola parte del prezioso portafoglio di Qualcomm di decine di migliaia di proprietà intellettuali destinate ad un uso consumer e non. “Siamo contenti che i tribunali di tutto il mondo stiano rispedendo al mittente la strategia di Apple di rifiutarsi di pagare per l’uso del nostro know-how”. Un brevetto consente ai telefoni di connettersi rapidamente a internet una volta accesi, un altro ottimizza l’efficienza della batteria e l’elaborazione grafica, mentre il terzo riguarda la gestione del traffico nel momento in cui si scaricano le app.

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Ma come ha anticipato la Mela, non è tutto un rose e fiori per Qualcomm. Il gruppo attende ancora un verdetto circa i suoi comportamenti anticompetitivi nei confronti proprio di Apple; con i due che ne ridiscuteranno il prossimo mese, quando vi sarà il secondo capitolo della questione royalty.