Retail guidato dai dati

In che direzione investe il mercato?

La trasformazione digitale è in pieno fermento e in rapida evoluzione con mutamenti di scenari. Alcuni trend però sono marcati e fortemente incentrati sul dato. Diventa sempre più possibile raccoglierlo ed elaborarlo, nel contempo diventa complesso estrarre le informazioni rilevanti. I dati aiutano a prendere decisioni migliori, ecco perché sono così centrali. Vi sono tre pilastri tecnologici che guidano la trasformazione: l’IoT, i big data e l’AI (intelligenza artificiale). Quasi tutti i progetti che oggi affrontiamo come Axians toccano uno, o più, di questi aspetti.

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L’AI è già una realtà presente nel mondo retail, grazie a essa suggerire al cliente un prodotto, un accessorio, o altro, non avviene più solo online come prima. Oggi queste proposte arrivano anche nel camerino, fra i diversi esempi cito quello di Mango, dove uno specchio IoT legge i capi che entrano e in base a essi suggerisce alternative o complementi. L’AI non è usata solo a beneficio diretto del consumatore, può essere il motore
che aiuta gli assistenti alla vendita a fornire un servizio migliore e a consigliare il cliente. È dunque una soluzione che si affianca nella formazione del personale, specie quando il ciclo di rinnovo dell’offerta è veloce (o il turnover delle persone).

Il significativo incremento dell’efficacia dell’AI si deve soprattutto alla grande mole di dati oggi disponibile. Molti di essi sono rilevabili all’interno del negozio: dal numero di visitatori alle informazioni demografiche, dalle mappe di calore ai percorsi, passando per l’interazione con i touch-point e altro ancora. Le infrastrutture che Axians progetta per i punti vendita vanno esattamente in questa direzione e rispondono all’esigenza dei clienti di capire meglio le dinamiche dei punti vendita. Wi-Fi, telecamere, sensori, schermi interattivi sono tutti una fonte di dati preziosi a complemento di quelli già raccolti nel mondo digital (sito e app). Chi dispone di queste metriche può valutare meglio l’efficacia di certe scelte o la reazione a un determinato prodotto, con la conseguente capacità di allinearsi meglio e più velocemente alle esigenze della propria clientela; ovvero guadagnare un vantaggio competitivo prendendo decisioni strategiche sulla propria offerta: come e quando presentarla e con quale esperienza di acquisto proporla al cliente.

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L’IoT sarà una delle fonti principali da cui ricavare i big data. In questo caso l’offerta è assai
ampia, e il mercato è in così rapida evoluzione, che è difficile dare per certo le tecnologie che saranno dominanti nel medio termine. Quel che è sicuro è che ci sono già progetti in produzione, come ad esempio il tracciamento dei capi attraverso l’RFID. Stiamo aiutando un nostro cliente a usare questa soluzione per analizzare come i prodotti si muovano all’interno dei loro negozi e nell’intera filiera della supply-chain. Non è l’unico caso di successo di IoT nel retail, molti altri progetti vedranno la luce nei mesi a venire.

I punti vendita vedono oggi una trasformazione: oltre al ruolo fisico di “casa dei prodotti”, sono un luogo dove il retail può raccogliere preziosi dati sui propri clienti, sul loro comportamento e come interagiscono con l’offerta del negozio.