Meta elimina (in parte) le regole sulla disinformazione a tema Covid-19

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Le policy restano in vigore nei Paesi ad alto rischio fake news

Meta sta riportando nel cassetto le regole di disinformazione sul Covid-19 per Instagram e Facebook nei paesi che non considerano più la pandemia un’emergenza nazionale. Lo scorso luglio, Meta aveva chiesto al suo consiglio di sorveglianza un parere sulla politica di disinformazione, dopo aver notato che la pandemia si era “evoluta”, passando da rischio globale a locale. Ci è voluto del tempo prima che l’Oversight Board prendesse posizione, ma ad aprile il gruppo ha suggerito a Meta di continuare a rimuovere false affermazioni sul Covid-19 che potevano contribuire “ad arrecare danni”. Il consiglio di amministrazione aveva consigliato alla società di “rivalutare” anche la tipologia di affermazioni sulla pandemia, rimosse in base alla politica. 

L’OMS ha revocato la sua designazione di emergenza a maggio e Meta ha ora risposto alle raccomandazioni dell’Oversight Board. “Adotteremo un approccio più personalizzato alle nostre regole sulla disinformazione in linea con la guida del Consiglio e le nostre politiche esistenti. Nei paesi che hanno una dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica, continueremo a rimuovere i contenuti che violano le nostre politiche di disinformazione dato il rischio di danni fisici imminenti”, ha scritto Meta in un post sul blog. “Stiamo consultando esperti sanitari per capire quali affermazioni e categorie di disinformazione potrebbero continuare a comportare questo rischio. Le nostre regole sulla disinformazione non saranno più in vigore a livello globale poiché la dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica globale che ha attivato tali regole è stata revocata”. Come notato dall’Oversight Board, lo scorso anno Meta ha rimosso 27 milioni di post su Facebook e Instagram che contenevano disinformazione sul Covid-19 tra marzo 2020 e luglio 2022.

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