Confronto su partnership pubblico-privato, infrastrutture IT made in Italy, cloud e sicurezza
Toccare con mano un fiore all’occhiello dell’infrastruttura cloud made in Italy. Questo è stato l’obiettivo della visita di oggi della delegazione di Assinter Italia, guidata dal direttore Generale Maria Cammarota, al Global Cloud Data Center di Aruba, il data center campus più grande d’Italia con i suoi 200mila mq di superficie ed uno dei più green del nostro Paese, localizzato a Ponte San Pietro, nei pressi di Bergamo.
Questa giornata rientra nei momenti di confronto che Assinter e in particolare Assinter Academy promuove. L’Academy, infatti, non è solo Alta Formazione, Ricerca e sviluppo delle competenze digitali ma anche collaborazione con i maggiori Atenei italiani, con le Regioni, i Ministeri, i soggetti istituzionali e gli enti strumentali che partecipano ai progetti di trasformazione digitale e con un network pre-competitivo, che comprende le più importanti aziende del mercato ICT presenti in Italia, tra cui Aruba.
Assinter Academy come offerta formativa si colloca sempre più come un vero e proprio interlocutore tecnico-scientifico e modello nazionale di cooperazione culturale-tecnologica capace di promuovere la collaborazione pubblico-privato, supportare il processo di digitalizzazione della PA e di mettere a disposizione del Sistema Paese le migliori soluzioni individuate.
“Assinter Italia promuove da tempo il concetto di digitale made in Italy riferendosi alla necessità che il grande progetto di trasformazione digitale del nostro Paese si basi sulla consapevole esigenza di difendere in modo assoluto il patrimonio dei dati che, per ambiti di competenza, sono e devono continuare ad essere conservati, gestiti e tutelati a livello pubblico, sia centrale che regionale”, ha dichiarato Maria Cammarota, Direttore Generale di Assinter Italia.
“Bisogna quindi”, ha aggiunto Cammarota, “costruire un modello innovativo e aperto che vede la partnership pubblico-privato in grado di accompagnare la Pubblica Amministrazione nel percorso di digitalizzazione con un approccio multi-cloud, evitando il lock-in tecnologico degli hyperscaler globali, in un quadro di utilizzo sicuro e resiliente delle tecnologie nazionali e delle competenze provenienti dal mercato privato e dalla PA tramite le loro ICT in-house. Insomma, un modello organizzativo esteso e inclusivo condiviso dalle società in-house e dalle PA ossia una rete tra le eccellenze infrastrutturali centrali e regionali in una logica inclusiva e federata”.
“La nostra PA”, ha concluso Cammarota, “deve essere indipendente rispetto all’approvvigionamento di risorse di calcolo e storage. Per raggiungere tale obiettivo l’unico vero fattore abilitante è il ‘fare rete’. Per fare rete occorre dunque un forte coordinamento strategico ed operativo, garantendo una solida regia, per assicurare piena complementarità tra le diverse politiche nazionali e regionali, evitando ulteriore frammentazione, ritardi e povertà di risultati”.
“In linea con la visione di Assinter, per la digitalizzazione del sistema Paese riteniamo essenziale fare squadra, anche grazie a questi momenti di confronto con le in-house, le regioni e i partner dell’Associazione. – ha commentato Giorgio Girelli, General Manager di Aruba Enterprise – Aruba da sempre si pone l’obiettivo di portare un contributo concreto nello sviluppo di un’infrastruttura sicura per la condivisione delle risorse e l’accesso ai dati.”
“Aruba ha tutta la competenza ed esperienza necessarie per supportare la Pubblica Amministrazione in questo percorso di digitalizzazione” ha continuato Girelli “a partire dalle infrastrutture fisiche, fino ad arrivare all’ecosistema cloud e ai servizi fiduciari, quali ad esempio la conservazione a norma dei dati e le soluzioni avanzate di firme qualificate. Questo anche attraverso soluzioni ibride e dedicate in funzione delle specifiche esigenze del singolo ente o Pubblica Amministrazione.”
“Un cloud provider europeo come Aruba” ha concluso Girelli “deve offrire servizi competitivi che garantiscano tutti i requisiti necessari in termini di sicurezza e di sovranità del dato. Il tutto in un contesto che deve essere sempre più sostenibile e interoperabile, che consenta l’orchestrazione su diversi ambienti cloud adottando standard basati su infrastrutture e framework aperti e federati. Per tale ragione, siamo Day-1-member di Gaia-X”.