Spotify pensa ad un nuovo abbonamento a prezzi più alti

Spotify pensa ad un nuovo abbonamento a prezzi più alti

Si chiamerà Superpremium e darà accesso a funzionalità esclusive

Secondo quanto riferito, Spotify lancerà un nuovo livello “Supremium” che contiene funzionalità extra a prezzi più alti. Un rapporto di  The Independent afferma che il nuovo livello costerà il doppio del prezzo attuale ma con delle particolarità, tra cui audio ‘loseless’, senza perdita di dati, che attualmente è appannaggio del solo Apple Music, gratuitamente. Stando alle fonti, il livello includerà anche nuove statistiche sull’ascolto, una nuova funzionalità per gli audiolibri e strumenti per la generazione di playlist AI. The Independent  afferma che i cambiamenti sono stati notati dall’esperto di tecnologia Chris Messina, che, secondo la pubblicazione, “ha trovato riferimenti nell’aggiornamento dell’app”.

La nuova funzionalità degli audiolibri è già stata implementata e consente agli utenti di riprodurre in streaming gratuitamente fino a 15 ore di audiolibri ogni mese. La piattaforma di streaming ha lanciato la nuova funzionalità nel Regno Unito e in Australia il 3 ottobre e prevede di portarla agli utenti negli Stati Uniti entro la fine dell’anno. Spotify ha iniziato a introdurre gli audiolibri nella sua libreria nel settembre dello scorso anno. Tuttavia, questa tipologia di contenuti non veniva mai offerta gratuitamente: gli utenti e gli abbonati premium dovevano pagare individualmente per ciascun titolo. Il nuovo aggiornamento per gli audiolibri è solo una delle nuove funzionalità che Spotify ha lanciato quest’anno. Proprio il mese scorso, la piattaforma ha reso disponibile Showcase, un nuovo strumento che consente agli artisti di pagare per promuovere la propria musica sulla home page del sito.

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L’intelligenza artificiale è un altro trend da seguire, a partire da DJ AI, che seleziona e introduce automaticamente i brani, oltre a podcast in altre lingue con voci artificiali. Il mese scorso, il capo dell’azienda, Daniel Ek, è intervenuto sul controverso dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale nella musica, confermando che il servizio di streaming non ha intenzione di vietare completamente i contenuti generati dall’intelligenza artificiale.

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