Ernie, il bot di Baidu fa crescere i profitti della Google di Cina

Samsung, Galaxy IA in Cina sostituisce Google con Baidu

Superate le previsioni degli analisti sui ricavi inerenti la pubblicità e gli abbonamenti a servizi di IA

Ernie, il chatbot di Baidu, la risposta cinese a ChatGpt, sta iniziando a far crescere il fatturato dell’azienda. In che senso? Sostenendo le entrate pubblicitarie del colosso della ricerca. L’organizzazione, che quest’anno ha fornito la prima grande risposta della Cina a ChatGpt di OpenAI, ha registrato un aumento dei ricavi del 6% leggermente superiore alle aspettative a 34,4 miliardi di yuan (4,8 miliardi di dollari) da luglio a settembre. Ernie, il soprannome usato per il suo modello di intelligenza artificiale generativa, dovrebbe contribuire a generare centinaia di milioni di yuan di entrate pubblicitarie aggiuntive durante l’ultimo trimestre del 2023. Alla notizia, le azioni di Baidu sono aumentate di oltre l’1% nelle negoziazioni pre-mercato a New York a inizio settimana. 

Baidu ha fatto molto prima di Google a inserire Ernie nei suoi prodotti di punta, dalla ricerca alle mappe alla condivisione di file. Ha agito però con un intento di business ben preciso: la società ha lanciato un abbonamento mensile equivalente a circa 8 dollari al mese per permettere agli utenti di sfruttare le potenzialità dell’IA in suddetti prodotti. Il tutto, integrato nel servizio cloud proprietario, che è alla base delle app di intelligenza artificiale e che, si prevede, dovrebbe tornare a crescere nei ricavi proprio nell’ultimo trimestre dell’anno, spinto dall’interesse sul chatbot. In tal modo, l’inferenza o l’hosting di modelli di intelligenza artificiale potrebbero diventare una fonte di entrate a lungo termine. Nei giorni scorsi, Bloomberg ha spiegato che Baidu ha abbastanza potenza di calcolo per migliorare Ernie da qui al prossimo anno, senza doversi rivolgere a infrastrutture all’estero. Sappiamo quanto la Cina intenda nazionalizzare la sua ricerca e sviluppo e quanto il governo di Pechino voglia evitare di portare all’estero la tecnologia del Paese. Ci sarà da capire cosa succederà nei prossimi anni, visto che compagnie come Nvidia sembrano poter far evolvere velocemente il settore dal punto di vista dell’hardware, con il rischio, per la Cina, di restare molto indietro.

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