Wikimedia Italia, nuova maratona di scrittura al Museo Egizio

Wikimedia Italia, nuova maratona di scrittura al Museo Egizio

Oggi il Museo Egizio apre le porte ai Wikipediani per un editathon tutto dedicato all’antico Egitto. L’obiettivo è favorire il libero accesso alla conoscenza valorizzando le collezioni del Museo

Continua la collaborazione tra Wikimedia Italia e il Museo Egizio. Quest’anno, grazie all’aiuto degli egittologi del Museo e alle fonti della sua biblioteca wikipediani e wikipediane varcheranno le porte dell’Egizio per arricchire l’enciclopedia più grande al mondo con nuove voci sulle collezioni del Museo e approfondire quelle già esistenti.

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Il nuovo editathon si inserisce nella convenzione quadriennale stipulata nel 2022 tra Wikimedia Italia, Museo Egizio e Creative Commons Italia, che ha l’obiettivo di rendere disponibili online, attraverso gli strumenti e le licenze Creative Commons, le riproduzioni fotografiche e i contenuti delle collezioni del museo più antico al mondo dedicato alla civiltà nilotica.

Le nuove voci, arricchite di bibliografia e revisionate anche con la collaborazione degli esperti del museo, si uniranno alle oltre 5.200 immagini dei reperti del Museo Egizio digitalizzate e accessibili su Wikimedia Commons, la più grande banca dati al mondo che già ospita oltre 90 milioni di immagini liberamente utilizzabili, e ai dati pubblicati su Wikidata, il database collaborativo che favorisce la ricerca di contenuti online. Ad oggi, sono più di un milione al mese le visualizzazioni raccolte dalle immagini dell’Egizio pubblicate su Wikimedia Commons e riutilizzate nelle edizioni di Wikipedia in 55 lingue diverse.

“Celebrare i 200 anni del Museo Egizio non è un semplice esercizio di memoria, ma significa anche programmare il futuro. Dopo la trasformazione del 2015 il Museo si è aperto al mondo, ha cambiato costantemente la sua offerta espositiva, ha studiato nuove strade e modalità per raccontare non solo la cultura materiale, ma anche la storia nascosta dei reperti e della civiltà dell’antico Egitto. Oggi l’Egizio identifica la ricerca scientifica, la digitalizzazione e l’Open access come alcuni tra i tratti distintivi della sua identità”, ha dichiarato Christian Greco, Direttore del Museo Egizio.

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Così ha aggiunto Iolanda Pensa, Presidente di Wikimedia Italia: “Il Museo Egizio è un museo realmente e concretamente impegnato nell’apertura e condivisione del suo lavoro e delle sue collezioni. Ha digitalizzato i suoi contenuti e li rende disponibili con licenze e strumenti Creative Commons che consentono a tutti ogni riuso, anche commerciale. La collaborazione con Wikipedia e i progetti Wikimedia permette a collezioni, ricerche e documentazione di essere facili da trovare, uscendo dai siti internet istituzionali per diventare bene comune, creato e reso disponibile grazie alla sinergia tra individui e istituzioni. Il Museo Egizio è un bellissimo esempio di cosa significa essere veramente Open Access, selezionando contenuti, autorizzandone il riuso anche commerciale, e moltiplicando i modi attraverso i quali chiunque può beneficiare del patrimonio tutelato da musei, biblioteche, archivi, teatri e università.”

Già prima della pandemia, il Museo Egizio aveva lanciato il Turin Papyrus Online Platform (TPOP), vincitore del Premio del Patrimonio/ Premio Europa Nostra 2020 nella categoria “Ricerca”, che contiene fotografie ad alta risoluzione, descrizioni in inglese e talvolta traslitterazioni e trascrizioni geroglifiche di una parte dei 700 manoscritti, interi o riassemblati, e oltre 17.000 frammenti di papiro, che documentano più di 3.000 anni di cultura materiale scritta in sette scritture e otto lingue, conservati nella papiroteca del Museo. Un work in progress volto a rendere accessibile agli studiosi e appassionati di tutto il mondo la Collezione papiri dell’Egizio, esposta in minima parte.