Mettere una fotocamera negli auricolari, il prossimo pazzo progetto di Meta

Mettere una fotocamera negli auricolari, il prossimo pazzo progetto di Meta

Zuckerberg vuole puntare fortemente sull’IA portandola un po’ ovunque

Non è un segreto che Meta sia ansiosa di dimostrarsi un’azienda focalizzata sull’intelligenza artificiale e per questo potrebbe prendere in considerazione un nuovo progetto hardware atta a portarla ancora più verso tale obiettivo. Secondo un nuovo rapporto pubblicato su The Information, l’azienda è nelle prime fasi di “esplorazione” di progetti per cuffie con dentro un assistente IA. La società li chiamerebbe “Camerabuds”, perché le cuffie o gli auricolari (la società sta considerando entrambi i modelli) avrebbero due fotocamere rivolte verso l’esterno in grado di rilevare l’ambiente circostante di chi li indossa e alimentare funzionalità di intelligenza artificiale in tempo reale. In questo senso, sembra molto simile alla funzione che Meta ha portato a bordo degli ultimi Ray-Ban Stories, almeno negli Usa, con la ricerca multimodale.

Per la fonte, Mark Zuckerberg ha “visto diversi possibili progetti per il dispositivo” ma finora non è stato “soddisfatto” di nessuno. Internamente sembra vi siano anche preoccupazioni di natura ingegneristica, come problemi relativi alla durata della batteria e al calore, nonché la miriade di dubbi di privacy associati ai dispositivi indossabili abilitati con fotocamere. Stando a The Information, le persone con i capelli lunghi potrebbero rappresentare una potenziale sfida poiché le ciocche bloccherebbero la visuale delle telecamere. Come sottolinea il sito, Meta ha una storia piuttosto misto quando si tratta di progetti hardware. Ha eliminato la sua gamma di altoparlanti intelligenti, chiamata Portal, nel 2022, così come uno smartwatch con fotocamera. Ma la versione più recente degli occhiali intelligenti a marchio Ray-Ban, dotati di Meta AI, è stata accolta in modo più positivo. L’azienda non ha rivelato quante paia ha venduto, ma Zuckerberg ha detto che c’è stata “una domanda elevata” e che gli occhiali hanno visto un coinvolgimento migliore e più duraturo rispetto agli occhiali di prima generazione.

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