Apple in tribunale per il cartello degli e-book

Si apre oggi a New York il processo contro Apple, accusata di aver illegalmente alzato i prezzi degli e-book insieme ad altri 5 editori. L’avvocato della Mela ha definito “bizzarro” il procedimento legale

Apple comparirà oggi in un tribunale di Manhattan, New York, per l’inizio del processo che la vede accusata della creazione di un cartello insieme ad altri 5 editori per alzare, contro ogni dinamica concorrenziale, il prezzo degli e-book ed estromettere così Amazon dal mercato. In Europa la questione era stata risolta con un accordo ma negli Stati Uniti il processo continua. Apple rimane l’unico imputato visto che gli editori coinvolti hanno patteggiato.

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L’accusa

L’avvocato del dipartimento di Giustizia, Lawrence Buterman, accusa Apple e altri 5 grandi editori (Simon&Schuster, Harper Collins, Hachette Book Group, Penguin e Macmillan) di essersi “impegnati deliberatamente” per fissare al rialzo il prezzo degli e-book senza permettere ai rivenditori di scegliere la cifra a cui venderli. L’accusa porterà come prova anche una e-email dell’ex numero uno di Apple Steve Jobs indirizzata ad uno degli editori incriminati. Nel documento il defunto patron della Mela consiglia di vendere gli e-book a un prezzo compreso fra 12,99 e 14,99 dollari, estromettendo così dal mercato il rivale Amazon, che pensa ai libri digitali usati, e la sua politica low cost (9,99 dollari per e-book).

La difesa

L’avvocato di Apple, Orin Snyder, ha seguito la stessa linea adottata dal CEO Tim Cook alla D11 Conference quando gli è stato chiesto di commentare le accuse. Il legale ha definito “bizzarro” tutto il procedimento e afferma che l’azienda è pronta a essere giudicata “perché non abbiamo fatto nulla di sbagliato”.

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