Brucia la “Città della Scienza” di Napoli

Il polo culturale partenopeo è avvolto dalle fiamme. Fortunatamente la struttura è chiusa al pubblico durante l’inverno ma i danni sono ingenti

Uno dei simboli della rinascita dell’area industriale di Napoli è stato devastato dal fuoco. La “Città della Scienza”, un polo museale con mostre interattive, è stato praticamente distrutto da un incendio iniziato lunedì sera. Dei 6 capannoni che costituiscono il complesso, 4 sono stati completamente avvolti dalle fiamme. L’alta presenza di legno all’interno degli stabili ha favorito l’estendersi dell’incendio ma ancora non si conoscono le cause del disastro, anche se alcuni sostengono siano dolose. Dal rogo si sono salvati “Il teatro delle Nuvole”, che è separato dalle altre strutture, e un centro di ristoro.

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Il polo culturale di Napoli

La “Città della Scienza” si trova nel quartiere industriale di Bagnoli e dalla sua costruzione nel 1996 è diventato un centro di aggregazione per le iniziative culturali di Napoli con più di 350mila visitatori l’anno. Oltre alle mostre interattive che permettono di toccare con mano la Scienza, la struttura ha ospitato numerosi congressi e conferenze come la riunione dei vertici dell’Esa, in cui è stato discusso il futuro delle missioni spaziali europee. Il centro è anche un polo di aggregazione per imprese e di formazione.

Le reazioni

Ad assistere al disastro, che ha risparmiato solo le mura esterne dei quattro padiglioni, si sono presentati i 160 dipendenti della “Città della Scienza” che ora temono per il proprio impiego. I vigili del fuoco sono accorsi prontamente e stanno facendo del loro meglio per contenere le fiamme. La Magistratura ha anche inviato un esperto per scoprire le cause del rogo. “Seguo con apprensione il grave incendio sviluppato presso Città della Scienza”, ha twittato ieri sera il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Il primo cittadino ha inoltre dichiarato che la città saprà risollevarsi e che “qualsiasi sia stata la causa di questo rogo il governo, qualunque esso sia, non deve ora dimenticarsi della città di Napoli”

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