Chiavette per navigare, ingresso per hacker

Modem mobili sotto la lente alla Black Hat Europe. Anche gli antivirus non sempre sono affidabili

Il rischio è dietro l’angolo: quanto più ci dotiamo di gadget che sanno andare in rete, più apriamo una porta virtuale all’ingresso di criminali informatici. Prima computer poi smartphone e tablet, i dati personali viaggiano continuamente sul web con il rischio che possano essere intercettati e rubati, anche da hacker alle prime armi. Un rischio che molti ignorano, considerando la rete un luogo sicuro e privo di pericoli. “Non cercano me ma chi ha i soldi” – è il pensiero della maggior parte delle persone che viaggia su Internet, escludendo che il proprio profilo possa essere quello che i criminali informatici cercano proprio perché meno appariscente di altri.

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Il problema delle chiavette Internet

Due ricercatori russi, premiati alla conferenza di sicurezza informatica Black Hat Europe, Nikita Tarakanov e Oleg Kupreev, hanno individuato alcune falle nei software che gestiscono le varie chiavette, prodotte per lo più da giganti cinesi come Zte e Huawei. Attenzione, in ballo non c’è il discorso di hacker contro gli USA (almeno non per ora), ma il fatto che ci siano evidenti problemi di sicurezza nelle comuni chiavette Internet pone un ulteriore monito nei confronti dell’attenzione per la privacy dei navigatori.

File corrotti

Uno dei problemi rilevati dai due ricercatori russi è la troppo semplice possibilità che i file di configurazione che servono per installare il modem sul computer possano essere modificati a piacimento da hacker o peggio cracker. Partendo da questi file si potrebbe arrivare a comandare l’intero computer che “ospita” la chiavetta, visto che ogni software presente sugli adattori è come un piccolo sistema operativo, in grado di gestire particolari funzioni del sistema. Da qui, la strada per arrivare al cuore del computer è breve e quasi spianata.

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Piove sul bagnato

Alla Black Hat Europe il dito viene puntato anche contro le software house di antivirus, spesso incapaci di sfornare protezioni che siano al passo con i moderni sistemi di intrusione. L’emblema è il software della Norton installato sui computer dei giornalisti del New York Times, attaccati di recente dagli hacker cinesi. Ben Williams, specialista della NCC Group, ha affermato come circa l’80% dei prodotti antivirus abbiano pesanti vulnerabilità facili da sfruttare dai criminali del web.