Dietro gli attacchi informatici ai media USA c’è l’esercito cinese

Internet of Things hacker

In un rapporto redatto da Mandiant e pubblicato su NY Times si afferma che una cellula segreta dell’esercito cinese sia responsabile di 147 attacchi  informatici ad aziende e istituzioni statunitensi

Dietro ai recenti attacchi informatici diretti ai media statunitensi come il Wall Street Journal, il New York Times e Twitter, ci sarebbe l’esercito cinese. Rispetto al rapporto rilasciato dall’Intelligence americana, quello redatto da Mandiant, azienda specializzata in sicurezza, va ancora più a fondo, accusando direttamente la Difesa cinese di essere a capo di un gruppo di hacker dediti allo spionaggio industriale. Anche il CEO di Google Erich Schimdt ha sottolineato come la Cina faccia ampio uso degli hacker per avvantaggiarsi illegalmente sui mercati.

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Un’unità di spionaggio segreta

Negli ultimi 7 anni ci sono stati 147 attacchi a istituzioni e aziende americane riconducibili a un gruppo chiamato “APT1″ collegato a un’unità militare dalla sigla 61398.”La natura del lavoro dell’unità 61398 è considerata un segreto di Stato dalla Cina – si legge nel rapporto -; e tuttavia riteniamo che sia implicata in attività nocive sulle reti di computer. È tempo di riconoscere che la minaccia ha origine in Cina, e abbiamo voluto fare la nostra parte per armare e preparare professionisti della sicurezza che combattano in modo efficace questa minaccia”.

La risposta della Cina

Il Governo cinese continua a ritenere le dichiarazioni provenienti dagli USA completamente false. Secondo Pechino è difficile affermare con certezza da dove provengano gli attacchi informatici e non solo Washington è prevenuta nei confronti della Cina, ma addirittura sarebbero gli stessi Stati Uniti a fare uso degli hacker per spiare le attività altrui. Un portavoce del Governo, Hong Lei, non ha accusato direttamente l’amministrazione Obama ma ha specificato che “l’origine è negli Stati Uniti”.

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