Francesco Renga: «Mi affascina e mi spaventa la democrazia del web»

“Tempo reale” è il nuovo disco di Francesco Renga. Al contrario di quasi tutti i suoi colleghi, Renga non ha pubblicato l’album durante il Festival di Sanremo: il cd sarà disponibile da oggi, 11 marzo. Nel disco c’è un duetto con Alessandra Amoroso (“L’amore altrove”), che era stato anticipato dallo stesso Renga con un tweet in cui diffondeva la tracklist dell’album.

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Francesco Renga è appena rientrato dal Messico. Oggi, 11 marzo, pubblica il suo nuovo album, “Tempo reale”. Come sappiamo, non ha vinto il Festival di Sanremo, dove era arrivato da favorito a scatola chiusa, ma si sta godendo ugualmente una grande notorietà sui social network.

Data Manager: Cosa sei andato a fare, in Messico?

Francesco Renga: Sono andato a presentare l’album “Mi voz”, una raccolta di canzoni che sono grandi successi del nostro paese nel mondo, tradotti in spagnolo. Ci sono brani come “Io che non vivo” e “Almeno tu nell’universo”; l’unica canzone mia è “Angelo”. Di questo progetto fa parte anche una mia presentazione, per iniziare a farmi conoscere in quello che è il più grande mercato del Sud America. Successivamente pubblicherò “Tempo reale” anche là.

Da cosa è nato questo album?

Da una necessità di rinnovamento e ricalibratura, da una voglia di cambiamento che ho cercato negli ultimi 4 anni. Il disco ‘messicano’ è stato la ciliegina sulla torta: lì non ho una storia, e reinventarmi da zero è lo spirito esatto di “Tempo reale”. E’ una questione intima e artistica, una necessità di mettermi in discussione che ho sentito più forte in questi ultimi anni in cui mi sono fermato.

Cos’hai fatto in questi quattro anni?

Ho accompagnato i miei figli a scuola, mi sono confrontato con i genitori dei loro amichetti, ho potuto viaggiare e avere così una lettura dall’esterno dell’Italia…

Come si vede, da una prospettiva esterna?

E’ un paese seduto.

Cos’è per te, e com’è, questo “Tempo reale”?

Innanzi tutto è un ossimoro che mi piace: il tempo è astratto e lontano dalla realtà. Io questo tempo reale non lo capisco bene. Mio figlio, però, a sette anni ce l’ha dentro il tempo reale, ed è ineludibile. Ad esempio, in Messico postavo delle foto e dei pensieri sui social network e in tempo reale arrivavano le risposte. Dal Messico, dall’Italia, senza differenze di orario o d’altro.

Potenza del web.

Mi affascina e al tempo stesso mi spaventa la democrazia del web, che ci ha resi tutti uguali e tutti connessi. Il rischio che si corre secondo me è di non vivere più il presente, di perdersi tutto il resto, tutto quello che c’è oltre internet.

Stai dominando tutte le classifiche dei social, in termini di popolarità ed engagement, tu, che qualche anno fa non mandavi nemmeno una mail.

Non mando mail nemmeno adesso, ma lo so fare (ride, nda). Ho una persona che si occupa di questo. Io sono un tipo da bar, che vuole vedere l’espressione della faccia e sentire il tono della voce di chi ha davanti. E infatti è stata una sorpresa per me questo successo sui social network. Questa mole di contatti è stato un grande risultato, che non mi aspettavo.

Come mai?

Perché vengo da una storia diversa, non ho mai fatto talent e quindi non pensavo che il mio pubblico fosse quello del televoto, dei retweet, delle condivisioni. Questo ottimo risultato dice quanto sia servito partecipare a Sanremo.

Photo credits: Alessio Pizzicannella

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