Ma a chi era rivolto #FreeRossellaUrru?

Rossella Urru finalmente è tornata all’affetto dei suoi cari. Il sequestro si è concluso positivamente con la liberazione della cooperante. Essendo giunto il lieto fine è opportuno porsi una domanda: ma gli appelli dei Cinguettanti per la liberazione degli ostaggi a chi si rivolgono?

Illustri Manager Digitali finalmente Rossella Urru è stata liberata ed è tornata in Italia.

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Rossella Urru è una cooperante, molto apprezzata per il proprio operato, che presta servizio presso il CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli), una organizzazione non governativa che “realizza progetti di aiuto umanitario, riabilitazione e sviluppo in più di 30 paesi in Africa, America Latina, Medio Oriente, Asia e Europa dell’Est“. La cooperante venne rapita dal Movimento per l’Unità e la Jihad in Africa Occidentale (Mujao) nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2011 nel sud dell’Algeria in un campo di rifugiati Saharawi insieme ad altri due colleghi spagnoli (Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons).

Da subito su Twitter si scatenò una grande mobilitazione in favore della nostra connazionale all’insegna dell’hashtag #freerossellaurru.

I Cinguettanti si mobilitarono in massa in favore di Rossella Urru, diffondendo urbi et orbi cinguettii inneggianti al #freerossellaurru… Non solo: in parecchi cambiarono la foto del proprio avatar optando come foto del profilo per il bel viso aperto e sorridente della Urru.

Un classico caso di pratiche di hacktivismo (attivismo politico utilizzando il digitale), che aveva raggiunto l’utenza comune.

Come sempre accade in questi casi, l’empatia iniziò a dilagare nelle comunicazioni digitali e un po’ tutti presero a chiamarla semplicemente Rossella. Quasi fosse stata rapita un’amica, una parente, qualcuno insomma con cui si era in una sorta di relazione intima.

Nessuno si sottrasse al #freerossellaurru: persino le star di Twitter si spesero in suo favore.

Anzi secondo i soliti ben informati fu proprio uno scivolone sul #freerossellaurru la causa dell’abbandono di Twitter da parte di Fiorello. Poiché il celebre presentatore televisivo “porta fortuna” (!), numerosi utenti chiesero un suo interessamento tipo Sibilla Cumana o Santo Patrono delle feste di Paese… Fiorello scrisse qualche messaggio, cambiò anche lui la foto dell’avatar con il ritratto della Urru… ed il 3 marzo arrivò anche ad esultare pubblicamente con un celebre “Hip Hip Hip Urru” per la presunta liberazione della cooperante. Rossella Urru poi non fu liberata e su Fiorello piovvero una quantità abnorme di commenti negativi da parte dei Cinguettanti. Commenti negativi che spinsero il buon Fiorello, all’apice della fama cinguettante, ad abbandonare il proprio account…

Ebbene miei illustri Manager Digitali, sarà che spesso mi sono divertito in compagnia di hacktivisti ad organizzare mobilitazioni digitali “serie“, ma picchettaggi come il #freerossellaurru non riesco davvero a comprenderli.

Al di la del pio desiderio di manifestare al mondo quanto si è “schifosamente buoni“, cosa si sta realmente facendo?

Quando ho partecipato a mobilitazioni digitali ho sempre avuto chiaro, insieme agli altri hacktivisti il soggetto a cui rivolgevo i miei messaggi.

Per fare un esempio, al fine di bloccare l’estradizione a Guantanamo (giuridicamente assurda) dell’hacker Gary McKinnon con i Tweetstormers di mezza Europa iniziammo una mobilitazione nei confronti degli account twitter del Ministero dell’Interno Britannico al grido di #freegary. L’obiettivo (risultato poi pienamente centrato da un cablogramma) fu quello di far riflettere l’Autorità sull’illogicità giuridica ed etica del proprio operato.

Obiettivo, metodo, messaggio e interlocutore da raggiungere nelle pratiche di hacktivismo sono dannatamente chiari.

Ma con #freerossellaurru a chi si rivolgevano i Cinguettanti?

Ai terroristi? Ecco io non riesco ad immaginarmi dei terroristi di lingua araba che leggendo qualche cinguettio in italiano si commuovono e liberano i propri ostaggi, coprendoli di scuse e calde lacrime… Al massimo immagino che se gli arriva la notizia di una vasta mobilitazione in atto, approfittano della cosa per alzare la posta del riscatto…

Allora si rivolgevano al Governo Italiano? Beh immagino che alla Farnesina questo genere di pressioni popolari non è che facciano un piacere pazzesco. Come detto poco sopra, il massimo risultato che possono ottenere è quello di turbare trattative delicate e complesse…

Mi spiace dirlo ma #freerossellaurru è, a mio avviso, il classico caso della mobilitazione autoreferenziale fatta al solo scopo di manifestare il proprio tasso di bontà.

Ogni volta che vedo pratiche declinate dall’hacktivismo militante, come le “tweetstorm” e i cambi di avatar, diventare di dominio pubblico, un brivido mi percorre sempre la schiena… … e quando poi la cosa diventa un mezzo per i VIP per fare personal brand la cosa mi pare pure un poco squallida.

>> Vedi tutti gli altri articoli della rubrica “Cinguettii” a cura di Giovanni Scrofani

 

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