In Germania Google eliminerà i suggerimenti offensivi di Autocomplete

La Corte Federale tedesca ha imposto a Google di eliminare i suggerimenti per le ricerche che possono essere considerati diffamatori o offensivi

Google Autocomplete è uno strumento utile per migliorare le ricerche sul motore di ricerca di Big G. Il sistema suggerisce in automatico, a seconda delle ricerche fatte in precedenza anche da altri utenti, i termini che si potrebbe voler inserire nel motore, correggendo errori di ortografia e velocizzando tutto il processo. In Germania un imprenditore ha inserito il suo nome su Google e si è visto associare le parole “truffa” e “scientology”. Considerando questi termini offensivi della sua reputazione ha denunciato il fatto alla Corte Federale che gli ha dato ragione. Anche Bettina Wulff, in passato consorte dell’ex cancelliere Christian Wulff da cui ha poi divorziato, aveva intentato causa a Mountain View perché alla sua persona erano associate parole nell’ambito della prostituzione.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Google cancella i suggerimenti ma niente filtri

Una causa molto simile, quando Autocomplete si chiamava ancora Google Suggest, era stata presentata al Tribunale di Milano nel 2011 e la sentenza era stata la medesima. La Corte Federale, che corrisponde alla nostra Cassazione, ha imposto a Google, che è stato multato nel Paese per il furto di dati con Street View, di cancellare tutti i termini che possono considerarsi offensivi o diffamatori. Big G non dovrà cambiare il proprio algoritmo per individuare i suggerimenti più appropriati, quindi non ci saranno filtri preventivi, ma dovrà effettuare un monitoraggio a posteriori.

Google vs editori

Sempre in Germania, Google è ancora alle prese con il problema della retribuzione agli editori per loro i contenuti presenti sul suo motore di ricerca. Sembra comunque che la questione si risolverà a breve e non in favore di Big G. La proposta per la “Google link tax” è stata approvata in una delle due Camere del parlamento tedesco. In Francia, Belgio e Regno Unito si era giunti ad un accordo mentre gli editori tedeschi pare che non vogliano sentire ragioni.

Leggi anche:  Netalia è tra le prime mille aziende europee per velocità di crescita