Nasce la Open Virtualization Alliance

BMC Software, Eucalyptus Systems, HP, IBM, Intel, Red Hat e SUSE hanno annunciato la creazione della Open Virtualization Alliance, un consorzio impegnato a favorire l’adozione di tecnologie di virtualizzazione aperte, tra cui Kernel-based Virtual Machine (KVM).

Il consorzio promuoverà esempi di successi dei clienti, incoraggerà l’interoperabilità e accelererà l’espansione dell’ecosistema di soluzioni di terzi incentrate su KVM, fornendo alle imprese migliori possibilità di scelta, prestazioni e prezzi per la virtualizzazione.

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La Open Virtualization Alliance fornirà formazione, best practices e consulenza tecnica, per aiutare le aziende a comprendere e a valutare le opzioni di virtualizzazione. Il consorzio completa le comunità open source esistenti, gestendo lo sviluppo dell’hypervisor KVM e le funzionalità di gestione associate, che stanno dando vita a molte innovazioni tecnologiche presso i clienti che virtualizzano applicazioni sia Linux che Windows.

La virtualizzazione KVM fornisce prestazioni, scalabilità e sicurezza per le applicazioni esistenti e offre un percorso compatibile, e senza soluzione di continuità, dal rilascio della singola virtual machine fino al cloud computing su grande scala. KVM sfrutta il più recente supporto di virtualizzazione hardware incorporato nei processori Intel e AMD, fornendo un ambiente solido ed efficiente per l’hosting delle macchine virtuali Linux e Windows. Essendo un componente chiave del kernel Linux, KVM ne sfrutta naturalmente la rapida innovazione per virtualizzare sistemi ospitati sia Linux che Windows, beneficiando in modo trasparente delle funzionalità avanzate del sistema operativo come scheduler, gestione della memoria, gestione dell’alimentazione, device driver e tutte le altre funzionalità prodotte dalle migliaia di sviluppatori nella comunità Linux.

I membri della Open Virtualization Alliance hanno un interesse comune a sostenere la virtualizzazione aperta e sono coinvolti nello sviluppo, distribuzione, supporto, uso o altro interesse commerciale riguardo a KVM o alle offerte che lo utilizzano. Fornendo un’alternativa di virtualizzazione aperta, offrono ai clienti possibilità di scelta, consentendo loro di selezionare i prodotti di virtualizzazione ideali per le loro esigenze aziendali.

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“BMC ha progettato le sue soluzioni cloud per promuovere l’interoperabilità e gli standard aperti e di conseguenza per consentire un’ampia serie di alternative per le organizzazioni IT”, ha spiegato Kia Behnia, chief technology officer, BMC Software, “Siamo orgogliosi di sostenere gli obiettivi della Open Virtualization Alliance e di estenderne la portata alla gestione degli ambienti cloud a supporto del business”.

“Eucalyptus Systems ha un focus chiaro sul cloud computing aziendale, perciò siamo entusiasti di essere uno dei primi membri della Open Virtualization Alliance per promuovere il progresso di soluzioni di virtualizzazione aperta, pronte per le imprese”, ha spiegato Rich Wolski, CTO di Eucalyptus Systems. “Con Eucalyptus, gli utenti possono trasformare i propri ambienti hypervisor in un potente cloud privato, e ci sono già migliaia di installazioni di cloud privato Eucalyptus basate su KVM. Non vediamo l’ora di lavorare con gli altri membri della Open Virtualization Alliance per sostenere gli standard aperti e la possibilità di scelta nella valutazione di tecnologie di virtualizzazione”.

“Le imprese vogliono gestire il cambiamento con facilità e rapidità nelle loro organizzazioni, mantenendo comunque il controllo sulle risorse IT”, ha spiegato Paul Miller, vice president, Solutions and Strategic Alliances, Enterprise Servers, Storage and Networking, HP. “La Open Virtualization Alliance, incentrata su Kernel Based Virtual Machines, si allinea perfettamente alla strategia HP di Converged Infrastructure e fornirà ai clienti possibilità di scelta e un’opzione open source ‘best of breed’ per il loro ambiente IT”.

“IBM ha una lunga tradizione di innovazione nella comunità open source ed è leader nella tecnologia di virtualizzazione da più di 40 anni”, ha spiegato Inna Kuznetsova, vice president, IBM Systems & Technology Group. “Con la costituzione di questa alleanza, compiamo un importante passo avanti con altri leader di settore per assicurare che le imprese abbiano un’alternativa di virtualizzazione aperta”.

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“Indipendentemente dalla soluzione di virtualizzazione scelta dei nostri clienti, la strategia Intel resta la stessa: aiutare ad assicurare che la loro scelta funzioni al meglio sull’architettura Intel”,  ha spiegato Doug Fisher, vice president, Software and Services Group, e general manager, Systems Software Division di Intel. “KVM offre un’alternativa open source per la virtualizzazione che trae un immediato vantaggio dal lavoro svolto da Intel sui driver di dispositivo Linux, aiutando KVM a tenere traccia dei rapidi miglioramenti che apportiamo ai nostri prodotti”.

“Quando un’azienda domina un settore, l’innovazione viene penalizzata e i clienti ne pagano il prezzo”, ha affermato Scott Crenshaw, vice president e general manager, Cloud Business di Red Hat. “Red Hat e la comunità open source stanno liberandosi dalla stretta opprimente della virtualizzazione chiusa, fornendo prestazioni, scalabilità e sicurezza migliori e migliori condizioni economiche. Siamo lieti di vedere questo nuovo impulso che sta cambiando il mercato della virtualizzazione così come noi abbiamo fatto con i sistemi operativi chiusi e il middleware d’impresa”.

“Il nuovo business SUSE ha un forte focus sulla fornitura delle soluzioni Linux più facili da usare e più interoperabili tra ambienti fisici, virtuali e cloud. Siamo orgogliosi di far parte della Open Virtualization Alliance, che contribuirà ad accelerare l’adozione di soluzioni di virtualizzazione basate su tecnologie open source. I clienti vogliono possibilità di scelta e semplicità senza compromessi in termini di prestazioni. Siamo entusiasti di lavorare con la Open Virtualization Alliance per favorire l’interoperabilità e aiutare le aziende a comprendere e a valutare le loro opzioni di virtualizzazione”. Alan Clark, executive director, open standards and initiatives, SUSE.