World Community Grid IBM: tre progetti per migliorare la qualità dell’acqua

Per eseguire i calcoli sfrutterà la potenza non utilizzata di 1,5 milioni di PC di volontari

Il World Community Grid di IBM, una rete mondiale di PC su base volontaria, debutta con nuovi progetti progetti che si propongono di sviluppare tecniche per la produzione di acqua più pulita e più sicura, un bene sempre più scarso che manca ad almeno 1,2 miliardi di persone in tutto il mondo.

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Per accelerare i tempi, ridurre i costi e aumentare la precisione di questi progetti, gli scienziati sfrutteranno il World Community Grid, supportato da IBM, per eseguire simulazioni online, elaborare numeri e proporre scenari ipotetici. La potenza di elaborazione è fornita da una rete di 1,5 milioni di PC di 600.000 volontari da tutto il mondo, i cui computer eseguono i calcoli per gli scienziati nei momenti in cui le macchine sarebbero altrimenti sottoutilizzate. Gli scienziati utilizzano inoltre il World Community Grid – equivalente a uno dei più veloci supercomputer del mondo – per progettare un’energia più pulita, curare le malattie e produrre alimenti base più sani.

Il Watershed Sustainability Project dell’Università della Virginia si avvarrà del World Community Grid per alimentare il suo progetto “UVa Bay Game/Analytics”, che simula i possibili effetti delle politiche agricole, commerciali e industriali sulla Baia di Chesapeake. Questo corso d’acqua è un estuario vitale sulla costa orientale degli Stati Uniti, e si espande per oltre 166.000 chilometri quadrati, con più di 18.000 chilometri di linea di costa, ospitando circa 17 milioni di persone. Simulerà e analizzerà i risultati delle scelte compiute sulla base degli interessi talvolta in conflitto di pescatori, agricoltori, imprenditori edili, progettisti di centrali elettriche, ambientalisti, esperti forestali e urbanisti. Una migliore comprensione di tutte le implicazioni può aiutare la società a gestire con più efficacia il bacino idrografico.

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Un altro nuovo progetto denominato “Computing For Clean Water” sta prendendo il via presso il Centre for Novel Multidisciplinary Mechanics, da poco lanciato, dell’Università Tsinghua in Cina. L’idea è sviluppare modi per filtrare e depurare l’acqua inquinata, oltre che per convertire l’acqua salata in acqua dolce potabile, con meno costi, complessità ed energia rispetto alle tecniche attuali.

Il progetto punta a ridurre la pressione e l’energia richieste per forzare il passaggio dell’acqua attraverso pori microscopici, di dimensioni nanometriche, in tubi di carbonio, i cui piccoli fori impediscono la trasmissione di materiale organico nocivo. Gli scienziati devono produrre milioni di simulazioni al computer per modellare l’interazione delle molecole d’acqua tra loro e rispetto alle pareti di questi nanotubi di carbonio.

Sotto la guida dell’Università Tsignhua partecipano al progetto ricercatori da tutto il mondo, tra cui quelli dell’Università di Sidney e l’Università di Monash; oltre al Citizen Cyberscience Centre, con sede a Ginevra, Svizzera. Il progetto è frutto di un’iniziativa lanciata dall’Accademia cinese delle scienze, per promuovere la partecipazione di volontari alla scienza. Si chiama CAS@home, ed è ospitata dall’Istituto di fisica delle alte energie di Pechino.

Una terza iniziativa, che sarà gestita sul World Community Grid dall’Inforium Bioinformatics brasiliano, in collaborazione con FIOCRUZ-Minas, sta cercando una cura per la schistosomiasi, una grave parassitosi presente soprattutto nelle regioni tropicali, incubata e trasmessa attraverso l’acqua inquinata. L’Organizzazione Mondiale della Sanità elenca questa malattia tra quelle più rischiose. Uccide da 11.000 a 200.000 di persone ogni anno e infetta circa 210 milioni di individui in 76 paesi. Colpisce gravemente i paesi sottosviluppati, causando ogni anno un carico di circa 1,7 milioni di anni di vita persi per disabilità (DALY). Anche se il farmaco Praziquantel è in larga misura efficace nel trattamento della malattia da oltre 25 anni, i ceppi farmaco-resistenti sono un motivo di preoccupazione.

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Utilizzando le informazioni prodotte da un progetto precedente, che ha decodificato il genoma dello Schistosoma, i ricercatori tenteranno ora di identificare i bersagli proteici per nuovi possibili trattamenti farmacologici. Si serviranno del World Community Grid per vagliare fino a 13 milioni di composti reperiti nel database di zinc.docking.org, rispetto a 180 strutture di proteine interessate dal parassita. Anche se ciò potrebbe non portare a nuovi farmaci nell’immediato, darà un nuovo impulso allo studio di questa malattia.

IBM ha donato i server, il software, i servizi e la competenza tecnica per creare l’infrastruttura per il World Community Grid e fornisce gratuitamente hosting, manutenzione e supporto.

Le persone possono donare il tempo dei propri computer per questi e molti altri progetti umanitari registrandosi su www.worldcommunitygrid.org, e installando un piccolo programma software gratuito, discreto e sicuro sui propri PC che lavorano con Linux, Microsoft Windows o Mac OS. Quando i PC sono inattivi, o tra una battuta e l’altra di un’attività poco impegnativa, essi richiedono i dati dal server del World Community Grid, che gestisce il software Berkeley Open Infrastructure for Network Computing (BOINC), ospitato presso l’Università di Berkeley e supportato dalla National Science Foundation.