L’FTC bacchetta Apple sulla privacy delle app per bambini

Lo U.S. Federal Trade Commission sta indagando sulle app per i più piccoli dell’App Store, che pare inviino informazioni a terze parti senza che i genitori ne siano a conoscenza

La commissione USA per il commercio ha aperto “investigazione non pubblica atta alla determinazione delle eventuali violazioni sui mercati mobili delle app”. L’autorità americana ritiene che le app per bambini presenti nell’App Store di Apple trasmettano a terze parti informazioni sull’utente senza che i genitori ne siano al corrente. Secondo il Wall Street Journal, circa il 60% di 400 app scelte casualmente sullo store Apple inviano informazioni agli sviluppatori o a terze parti. Di queste il 20% rende la trasmissione nota all’utente ma solo l’11% trasmette realmente i dati.

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App mobili per bambini: troppe informazioni inviate a terze parti

Nel 2011 era stato redatto un documento che riguardava lo stato delle privacy nelle app per bambini sullo store di Apple e Google Play dal titolo:“Mobile Apps for Kids: Disclosures Still Not Making the Grade”. In questo studio si sottolineava come “la maggior parte delle app non forniva una informazione adeguata circa i dati che vengono raccolti attraverso l’app, men che meno il tipo di dati raccolti, lo scopo della raccolta e chi avrebbe avuto accesso a tali informazioni. Per di più, i risultati mostravano che molte delle app condividevano certe informazioni con società terze -cose come l’ID del dispositivo, la geolocalizzazione o il numero di telefono- senza un adeguato avviso ai genitori. Inoltre, un certo numero di app conteneva feature interattive -come pubblicità, acquisti in-App, link a social media- senza però informare della cosa i genitori prima del download.”

 “I risultati della ricerca lasciano delusi. L’industria sembra avere fatto poco o nessun progresso nel miglioramento dell’informazione da quando è stato effettuato il primo studio sulle app per bambini, e la nuova ricerca conferma che la condivisione di dati non annunciata avviene con frequenza” ha commentato l’FTC.

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