L’hard online ha vinto, Penthouse dichiara fallimento

Dopo 48 anni di attività la rivista per soli uomini Penthouse ha dichiarato fallimento con 661,9 milioni di dollari di debito

Nel settore dell’hard dominato dalla pornografia in Rete sono in pochi a resistere dei vecchi protagonisti. PlayBoy sta cercando di modernizzarsi portando una sua app su iPhone ma altri come Penthouse non ce l’anno fatta. La rivista fondata nel 1965 dall’italo americano Bob Guccione, scomparso nel 2010, ha dichiarato oggi fallimento. Negli Anni 70 e 80 Penthouse vendeva 5 milioni di copie mensili.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Dopo 48 anni Penthouse chiude

L’editore FriednFinder Network, che possiede i diritti della testata, ha consegnato alla Corte di Stato del Delaware una dichiarazione di fallimento dopo sette anni consecutivi di perdite. Nei primi 6 mesi di quest’anno Penthouse ha registrato perdite per 20,7 milioni di euro e suoi titoli a Wall Street sono stati cancellati. FriednFinder Network ha dichiarato un debito di 661,9 milioni di dollari ma come dichiarato dal suo AD, Anthony Previte, è riuscito a raggiungere un accordo con i creditori.

Leggi anche:  Approvato il progetto di fusione per incorporazione di Sferanet in Olidata