La gestione della tesoreria. Fare i conti con Piteco

Forte di un prodotto che è da trenta anni protagonista del settore tesoreria e finanza, Piteco compie quest’anno i suoi primi dieci anni, consolidando la propria leadership in un mercato molto specialistico

Paolo Virenti, PitecoDoppio anniversario nel 2014 per Piteco (www.pitecolab.it), società milanese attiva nell’ambito della gestione della tesoreria e della finanza per le medie e grandi imprese.

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La società, nella sua ragione sociale attuale, nasce infatti nel 2004, mentre la soluzione originaria, e tuttora presente con successo sul mercato grazie alle evoluzioni che si sono succedute nel corso degli anni, risale al 1984. Oggi, Piteco è la prima società in Italia nell’ambito della progettazione e implementazione di soluzioni gestionali in area tesoreria e finanza, con più di 2.500 clienti, un fatturato di 11 milioni di euro, in crescita costante del 10% all’anno, 80 persone e sedi a Milano, Roma e Padova.

 

Trenta anni di soluzioni

«Siamo sul mercato dalla metà degli anni Ottanta, quando sviluppammo un sistema informativo di tesoreria, che fu tra i primi prodotti specifici realizzati in Italia» – esordisce Paolo Virenti, amministratore delegato di Piteco. Il nome della società è l’acronimo di PIanificazione TEsoreria COmputerizzata, un termine – quest’ultimo – che all’epoca aveva una connotazione d’avanguardia, come tutto quello che era “computerizzato”. In trenta anni, che per l’informatica corrispondono a molti di più, Piteco ha seguito e anticipato tutte le evoluzioni tecnologiche. «Inizialmente, la nostra soluzione operava sui mainframe IBM, presenti presso i nostri primi clienti, che erano soprattutto grandi aziende come Bosch, Pirelli, Rizzoli-Corriere della Sera, RAI e tanti altri di queste dimensioni – prosegue Virenti – poi siamo passati a una versione per i midrange Sistema 36 e AS/400, fino ad arrivare alla decisione strategica, adottata a metà anni Novanta, di integrare la nostra soluzione con il mondo SAP, che all’epoca era come noto il sistema ERP di riferimento e che non aveva un modulo interno di tesoreria». Le aziende che passavano a SAP avevano l’esigenza di una soluzione che coprisse anche la gestione della tesoreria, che costituisce uno degli aspetti fondamentali della vita quotidiana di un’impresa, per connettere i sistemi contabili aziendali con le banche e gli altri soggetti operanti in ambito finanziario, omogeneizzando dati e informazioni di natura economica e finanziaria.

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Vincere nella consulenza

«La scelta di andare verso SAP è stata la chiave di svolta per la nostra società, e ci ha consentito di imporci sulla concorrenza, gettando le basi per una leadership che continua tutt’oggi e che ci vede presenti sul mercato con servizi di consulenza di alto livello e con una gamma di prodotti allargata, tra cui spiccano Piteco Evo, che si integra con tutti i più diffusi sistemi ERP, e la soluzione CBC, per la gestione di workflow autorizzativi e flussi dispositivi interbancari» – spiega Virenti. Il riferimento alla consulenza, che riguarda soprattutto l’ambito della riorganizzazione dei processi di tesoreria, non è casuale, visto che si tratta di un ambito dal quale Piteco ricava oggi il 25-30% del proprio fatturato: «Una quota significativa che ci differenzia notevolmente sul mercato e che premia il nostro approccio, fondato su una metodologia specifica di project management, mutuata anche dall’esperienza compiuta operando fianco a fianco con le grandi società di consulting». È anche per questo che tra i clienti attuali di Piteco ve ne sono molti che risalgono a quando la soluzione faceva i suoi primi passi sul mercato. «Anche la fidelizzazione dei nostri clienti, che appartengono a tutti i settori di business, a dimostrazione della trasversalità e dell’adattabilità delle nostre soluzioni, costituisce un ulteriore elemento di differenziazione, ma soprattutto ci rende molto orgogliosi, per la consapevolezza di poter offrire prodotti validi e soluzioni ritagliate specificamente sulle esigenze dei nostri clienti, oltre che servizi di assistenza sempre in grado di fornire risposte in tempi rapidi e con competenza» – dichiara Paolo Virenti. «Ma soprattutto, le nostre offerte sono sempre caratterizzate da elevati livelli di innovazione tecnologica e funzionale, oltre che nella tesoreria, anche nelle aree della pianificazione finanziaria, del risk management e del reporting finanziario».

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Soluzioni innovative

I prodotti e l’innovazione di Piteco vengono illustrati da Nicola Thurner, responsabile Ricerca e Sviluppo della società. «Al nostro interno si trova una Factory formata da 30 persone, 20 delle quali sono dedicate allo sviluppo, per essere sempre in grado di fare ricerca e innovare. Non vi sono altre aziende nel nostro settore capaci di mettere in campo un gruppo di queste dimensioni e anche questo è un elemento premiante sul mercato». Su tutte le proposte della società, spiccano in particolare Piteco Evo e Piteco CBC. Prima di analizzarle da vicino, bisogna rimarcare che Piteco ha da tempo «adottato l’ambiente di sviluppo .Net di Microsoft, realizzando un’architettura dei prodotti basata interamente sui servizi» – come sottolinea Thurner. Più in dettaglio, Piteco Evo costituisce la declinazione più recente del prodotto glorioso della casa, ed è riconosciuta come l’unica soluzione informatica in grado di integrare il sempre più complesso panorama delle soluzioni gestionali che vengono utilizzate nelle aree Amministrazione, Finanza e Tesoreria. Caratterizzato dalla massima scalabilità e da una struttura modulare, Piteco Evo costituisce un importante supporto nella gestione finanziaria e aiuta le aziende nell’automazione di processi informativi articolati, svolgendo un ruolo di collegamento tra il mondo bancario e il mondo aziendale, salvaguardando l’integrità dell’informazione gestita. Inoltre, grazie all’automazione dei processi, è possibile gestire modelli di tesoreria per singole società e organizzazioni di tesoreria complesse su diversi livelli utilizzando la medesima installazione.

 

Gestire i flussi verso le banche

Piteco CBC, acronimo di Corporate Banking Communication, rappresenta invece una soluzione per la gestione in totale sicurezza dei flussi di dati verso le banche, con automazione completa dei workflow autorizzativi, gestione sicura dei flussi dispositivi e completa indipendenza dai servizi di remote banking. Riguardo a Piteco CBC, è da sottolineare in particolare la gestione della sicurezza, soprattutto in ordine alle autorizzazioni a trattare i flussi finanziari, che nelle aziende sono in capo a specifici soggetti, usualmente di profilo elevato e che tendono talvolta a delegare agli assistenti le funzioni più routinarie, anche se si tratta di aspetti delicati. Per ovviare a possibili inconvenienti, Piteco ha «sviluppato specifici connettori verso le controparti bancarie, che operano in modo da ridurre le complessità e colmare i gap di autorizzazione, senza però perdere di vista la sicurezza» – spiega Thurner. Ma non solo: questa piattaforma può anche essere gestita via smartphone e tablet, in modo da minimizzare ulteriormente la possibilità che le funzioni autorizzative siano delegate agli assistenti.

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Futuro anche all’estero

«Le aziende come la nostra continuano a vivere e a prosperare se fanno ricerca e se si rivolgono verso l’estero» – sintetizza Virenti. Se la ricerca continuerà a progredire senza sosta, con un’attenzione particolare verso il mondo delle soluzioni mobile, il 2014 si pone come l’anno della svolta anche per l’estero. «Finora la nostra presenza fuori dall’Italia ha riguardato le attività volte a seguire quelli tra i nostri clienti che avevano necessità di supporto per le loro operazioni estere, ma quest’anno inizieremo ad avere una presenza diretta in altri paesi, a cominciare da Francia e Stati Uniti, dove sono state inaugurate le filiali di Dedagroup ICT Network, il Gruppo di 11 aziende italiane specializzate in ICT di cui facciamo parte» – dichiara Paolo Virenti.