Microsoft TechEd 2010: sviluppo a tutto cloud

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Anche nella principale conferenza tecnica annuale dedicata alle nuove tecnologie per i professionisti It e gli sviluppatori, le strategie del colosso di Redmond sono più che mai improntate a trarre il massimo dal nuovo paradigma del cloud computing

New Orleans – L’affascinante città della Louisiana, tornata rapidamente ai consueti ritmi dopo l’uragano che l’aveva sconvolta solo pochi anni fa, è stata scelta da Microsoft (www.microsoft.com/it) per l’evento “TechEd North America”, che riunisce annualmente i partner e gli sviluppatori sulle piattaforme made in Redmond. Anche quest’anno gli oltre 7mila partecipanti non sono rimasti delusi, nonostante non vi siano stati annunci particolarmente ghiotti. Piuttosto, il keynote inaugurale di Bob Muglia, presidente della divisione Server & Tool di Microsoft Corporation, ha riscosso i consensi della vasta comunità di sviluppatori che ruota attorno alle piattaforme Microsoft per come ha saputo catalizzare l’attenzione su quella che è sempre più una decisa accelerazione verso il cloud computing, con il corollario di alcune anticipazioni sui prossimi rilasci di prodotto.

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In un’ora e mezzo di intervento, coadiuvato da numerosi esperti calati direttamente da Redmond, Muglia ha illustrato in maniera organica la visione di casa Microsoft di quell’autentico passepartout che è ormai diventato il cloud computing. Riprendendo in sostanza i temi già espressi dal grande capo Steve Ballmer un paio di mesi prima durante un incontro all’Università di Washington, i riflettori del TechEd 2010 si sono puntati sulle cinque dimensioni chiave del cloud computing, spiegando come le piattaforme Microsoft permettano sempre più di realizzare tutti i tipi di cloud: pubbliche, private e ibride.

Anticipazioni e conferme

L’assenza di vere novità di prodotto è stata compensata da numerose anticipazioni, che in alcuni casi hanno avuto il significato di vere e proprie conferme, che non hanno mancato di catturare l’attenzione del pubblico presente a New Orleans. Sul fronte dei sistemi operativi, tuttora linfa vitale del colosso di Redmond, è stato ribadito che il Service Pack 1, ovvero la raccolta di tutti gli aggiornamenti successivi al rilascio del prodotto, per Windows 7 e per Windows Server 2008 R2 sarà in beta pubblica entro la fine di luglio. Ma se per Windows 7 non conterrà particolari novità, quello per Windows Server 2008 R2 racchiuderà alcune innovazioni rilevanti, tutte orientate ad agevolare la realizzazione di ambienti cloud competitivi. È il caso del supporto alla Dynamic Memory, che permette di assegnare a una macchina virtuale un valore minimo e uno massimo di memoria. Il software di virtualizzazione Hyper-V si preoccuperà poi di ridistribuire la memoria tra le diverse macchine virtuali in modo dinamico in base alle necessità, incrementando notevolmente la densità di virtual machine sui server di virtualizzazione, che è la vera base per fornire servizi cloud.

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La demo di Windows Phone 7

Per definizione, il paradigma del cloud computing richiede sempre più la presenza di dispositivi intelligenti, che permettano di accedere ai dati presenti nella cloud da qualunque luogo ci si trovi. Ecco quindi che nel corso del keynote di Bob Muglia c’è stata una vivace demo in stile molto americano di Windows Phone 7, il tanto annunciato sistema operativo per gli smartphone che dovrebbe arrivare dopo l’estate. Il condizionale è davvero d’obbligo, forse più che in tanti altri casi di tecnologie per i cellulari di nuova generazione: dopotutto non è solo colpa di Microsoft se le innovazioni in questo settore sono frenetiche. Della demo, va detto che il nuovo Windows Phone 7 appare decisamente maturo e “usabile”, molto orientato alla collaborazione in ottica cloud, visto che permette di effettuare numerose operazioni contemporaneamente in maniera davvero semplice e veloce. E con una grafica particolarmente accattivante, il che non guasta mai. Neanche nel caso dell’austero utente business, quando si accompagna a una chiarezza esemplare.

Ma non solo: Muglia ha anche ribadito come Microsoft abbia già una notevole esperienza nella gestione di alcuni tra i maggiori servizi cloud del mondo, come gli oltre 600 milioni di utenti di MSN, oppure i 4 miliardi al mese in media di query effettuate sul motore di ricerca Bing, e – last but not least – i 40 milioni di utenti paganti dei Microsoft Online Services, il più recente dei servizi cloud made in Redmond, che trae la sua forza dalla piattaforma Windows Azure, che sta ricevendo sempre più consensi sul mercato. Secondo i dati snocciolati a New Orleans, sono già migliaia le aziende che usano Windows Azure, «e sono tutte soddisfattissime», ha voluto sottolineare Bob Muglia. E la piattaforma sta raccogliendo consensi anche negli ambienti più insospettabili: il keynote che ha inaugurato il TechEd 2010 si è infatti concluso con una video-intervista a James Cameron, il regista di Avatar e di Titanic, che ha evidenziato come le soluzioni cloud in tecnologia Microsoft abbiano reso possibile la realizzazione di un prodotto complesso come Avatar, soprattutto riguardo alla necessità di accedere a tutti i dati relativi alla produzione in ambienti molto lontani dai teatri di posa hollywoodiani e molto meno attrezzati. Insomma, il futuro del cloud è già qui. E Microsoft non sta certo a guardare.

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