Be My Eyes, arriva l’app che presta gli occhi ai non vedenti

Cecità, arriva l'App che presta gli occhi ai non vedenti

Non poteva essere più pertinente ed evocativo il nome dell’App che aiuta i ciechi a vedere: Be my eyes (“Sii i miei occhi”) è l’idea sviluppata da un team danese per supportare nelle attività quotidiane i non vedenti

La cecità è una condizione invalidante, che tra i vari supporti ne troverà oggi un hi-tech, pensato soprattutto per superare i problemi della vita di ogni giorno, come leggere indicazioni stradali, controllare le etichette dei prodotti al supermercato e le date di scadenza. Tutte attività che una persona non vedente o ipovedente non riuscirebbe altrimenti a compiere.

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Dopo l’invenzione dell’occhio bionico per tornare a vedere, la tecnologia torna in aiuto con un’App che si basa sull’idea di costruire una rete di persone vedenti intorno a chi non vede, che funga da supporto e aiuto costante.

Una rete di volontari

Al momento l’app, per il momento disponibile solo su iPhone, è in 10 lingue, compreso l’italiano, e richiede una registrazione con nome, mail, categoria di appartenenza, ovvero vedente o non vedente, e le lingue parlate.
All’apertura dell’applicazione si crea una connessione audio-video con il primo volontario vedente disponibile, che grazie alla fotocamera può individuare la posizione del non vedente e fornirgli le indicazioni di cui ha bisogno.

Mancano ancora molte lingue

Al momento l’app ha un limite linguistico che non copre la lingua parlata da molti volontari. Sembra però che sia un ostacolo provvisorio, che verrà superato appena l’app, che sta per essere lanciata su piattaforma Android, otterrà il successo che merita.

Uno degli sviluppatori di Be my eyes, Thelle Kristiansen, spiega: “siamo molto soddisfatti del lancio, e se la community ci aiuterà ad arruolare volontari e non vedenti in tutto il mondo, a sviluppare ulteriormente l’app e a fare nuove traduzioni, il progetto potrà crescere davvero molto e in tempi rapidi. Già abbiamo ricevuto un gran numero di feedback e pensiamo di lanciare una versione Android in primavera”.

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