Microsoft progetta i data center sottomarini

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Project Natick è un progetto di Microsoft per costruire data center sottomarini ecosostenibili e più efficienti

Microsoft aumenta i suoi sforzi per una gestione sostenibile delle risorse energetiche e presenta Project Natick, una nuova tecnologia per data center sottomarini dall’impatto ambientale praticamente nullo. Il progetto è iniziato alla fine del 2014 e permetterà di ridurre consumi elettrici e idrici per il raffreddamento dei server. Gli avveniristici data center sono stati realizzati con materiali riciclati che potranno essere riutilizzati nuovamente.

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Microsoft, che sta vivendo una profonda crisi sul lato mobile, ha già installato un prototipo di data center sottomarino nell’oceano Pacifico e l’ha battezzato “Leona Philpot”, dal nome di un personaggio della fortunata serie videoludica Halo. Gli ingegneri di Redmond, che ha rivisto la sua politica per lo storage su OneDrive, stanno ora progettando una seconda capsula stagna tre volte più grande della precedente che sarà immersa in mare entro il 2017. I data center sottomarini potranno essere allestiti in 90 giorni e hanno un ciclo di vita di 20 anni. Ogni 5 anni le capsule di Project Natick dovranno riemergere in superficie per sostituire e aggiornare i server contenuti all’interno. La scelta di Microsoft di porre i suoi data sotto il livello del mare non è casuale. Oltre a risparmiare sui costi di raffreddamento, l’azienda di Redmond ha sottolineato che la gestione dei data sarà anche più veloce rispetto a quelli sulla terraferma in quanto circa il 50% della popolazione umana vive nell’arco di 200 km dalle coste.

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