Samsung, è tutta questione di curve per il Note 7

Negli ultimi anni l’azienda ci aveva abituato al lancio di due linee peculiari di smartphone: flat ed edge ma la storia potrebbe cambiare già da settembre

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L’IFA 2016 di Berlino si avvicina, e con essa le varie speculazioni su quello che sarà il prossimo dispositivo della serie Galaxy Note di Samsung. Abbiamo una certezza: il numero sarà il 7, una cifra in più rispetto all’atteso 6 che avrebbe dovuto seguire la linea Note 5, ufficialmente mai vista in Italia. Il perché di una tale scelta è presto detto: la volontà di Samsung è quella di allineare la famiglia dei phablet alla più consona smartphone, giunta proprio quest’anno ai Galaxy S7 e Galaxy S7 Edge. Non ci sarebbe dunque una motivazione “hardware”, ovvero l’aumento delle dimensioni del display a 7 pollici, che avrebbe reso il dispositivo quasi un tablet.

Futuro curvo

Ma la più recente indiscrezione va decisamente oltre i numeri. A quanto pare infatti, Samsung sarebbe intenzionata ad abbandonare per sempre l’idea di lanciare sul mercato due modelli simili di una stessa gamma, differenti solo per la tipologia dello schermo, come è stato per i Galaxy S6, Galaxy Note e Galaxy S7. Ognuna delle tipologie di terminali è arrivata infatti in versione “flat” ed “edge”, ovvero con costruzione classica o curva. Una differenziazione che pare non si ripresenterà più, almeno per uno stesso prodotto. La notizia arriva da The Korea Herald, che ha affermato come Samsung “non consideri più il lancio di una versione flat del prossimo Note“. Sarebbe proprio questo il motivo per il quale la compagnia, nel 2015, ha reso disponibile in Europa solo il Galaxy S6 Edge Plus e non il Galaxy Note 5, due telefoni sovrapponibili per molti aspetti. La voglia di dedicare a mercati più consolidati un device più sperimentale costituirebbe una scelta coraggiosa e rischiosa, anche se solo in parte. Samsung ha dimostrato di poter produrre cellulari di alto rango anche in maniera “classica” (ricordiamo il Galaxy Alpha), presidiando così fasce di acquisto differenti e con necessità specifiche. L’abbandono del “flat” riguarderebbe quindi solo alcune famiglie di smartphone, lasciando ad altre il compito di rispondere all’utenza tradizionale.

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