Dare forma alla città del futuro: 106 Elevator Pitch Audi

Fino al 10 luglio i progetti vincitori del “contest di idee” Audi esposti alla Triennale

Nell’ambito della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, i quattro progetti vincitori del contest 106 Elevator Pitch Audi, lanciato durante la Design Week milanese, sono esposti nel padiglione Noosphere XX1 – allestito da Tsinghua University, NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano) e Domus Academy – fino al prossimo 10 luglio.

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Dal 13 al 15 aprile scorso, centosei tra giovani creativi e studenti di Domus Academy e NABA sono stati, infatti,  chiamati a raccolta per immaginare e proporre altrettante ipotesi di città del futuro presso l’Audi City Lab a Torre Velasca, l’avanguardistico spazio espositivo del Marchio dei quattro anelli, fulcro di conferenze, talk e approfondimenti sul presente e il futuro del design, dell’energia e dell’urbanistica.

Il numero dei partecipanti non è stato scelto a caso: centosei sono infatti i metri d’altezza di Torre Velasca, capolavoro dell’architettura italiana del Novecento e sede d’eccezione degli eventi Audi City Lab durante il Fuorisalone.

A ogni partecipante è stata chiesta un’idea, una personale visione della città #untaggable in termini di urban living e city lifestyle, ispirandosi alla nuova Audi Q2, auto ‘untaggable’ per eccellenza che, sintetizzando le caratteristiche di segmenti diversi, sfugge alle tradizionali classificazioni e interpreta le esigenze di una società sempre più liquida.

Una giuria d’eccezione, composta dal direttore creativo di Domus Academy Gianluigi Ricuperati e da un team di esperti marketing e comunicazione Audi, ha selezionato quattro progetti che sono stati trasformati in maquette tridimensionali e esposti nella mostra dedicata.

Il primo posto va all’ecodesigner milanese Barbara Pollini, che immagina una “Symbiotic City” (questo il titolo del progetto presentato) nella quale esseri umani e forme di vita organica quali alghe, funghi, piante e batteri vivono interconnessi, dando vita a uno scenario forse utopico ma certamente suggestivo, utilizzando un metodo progettuale basato sull’analisi del ciclo vitale.

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Basato su scambio e interrelazione è anche “Design Black Box”, il progetto dell’architetto indiano Suhash Logarajan che si è aggiudicato il secondo posto. Logarajan propone un futuro decisamente accattivante, nel quale le superfici degli oggetti sono rivestite da sensori tattili in grado di registrare le sensazioni che proviamo al momento della fruizione. Tutti i feedback sono poi convogliati in una “black box”, una scatola nera a metà strada tra l’intelligenza artificiale e il database, cui i creativi fanno riferimento per analizzare le reazioni e valutare l’effettiva utilità degli oggetti da loro ideati.

Il terzo posto va a una giovane studentessa di Design a NABA, Sahra Masrour, che con “Hobuca” mette in relazione i tre principali soggetti abitanti il tessuto urbano: l’uomo, l’edificio e l’automobile. “Hobuca” è un progetto visionario nel quale ogni abitazione è dotata di speciali “vetrine” all’interno delle quali le autovetture si ricaricano energeticamente. Le auto del futuro sono a disposizione della collettività, in nome di una reciprocità che i giovani creativi sembrano avere particolarmente a cuore.

Il quarto progetto selezionato è quello di un altro studente NABA, Stefano Baldini, che, con “The Smart Fridge”, entra nell’abitazione del futuro e ripensa le peculiarità di un oggetto domestico di utilizzo quotidiano. Il “frigorifero intelligente” progettato da Baldini è ecosostenibile e interattivo: realizzato in Smartglass, mostra al fruitore in quali zone sono localizzati gli alimenti ancora prima che lo sportello venga aperto, attraverso superfici trasparenti e luminose. Ottimizzando e riducendo i tempi di scelta di ciò che intendiamo mangiare vengono ridotti le escursioni termiche e i dispendi energetici, influendo positivamente sulla bolletta di fine mese.

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La giuria ha inoltre assegnato due menzioni speciali ai progetti di Petia Dimitrova, inventrice di un sistema di sensori disseminati su pali della luce e semafori che interagiscono con gli automobilisti per ridurre il rischio di incidenti stradali, e Francesca Esposito, che tramite un’intervista a un campione di cittadini di età compresa tra gli otto e gli ottant’anni ha ricavato a sua volta centosei visioni stringate di città del futuro, componendo in forma scritta un “inno” urbano ritmato e accattivante.

Tutti i nomi e i progetti dei partecipanti all’evento saranno menzionati su audi-innovativethinking.it, la piattaforma di comunicazione Audi dedicata all’innovazione.