Chirurgia hi-tech, al Toniolo opera il robot con quattro braccia

Chirurgia hi-tech, al Toniolo opera il robot con quattro braccia

Rivoluzione hi-tech alla casa di cura bolognese Villa Toniolo, arriva il robot Da Vinci

La chirurgia robotica di precisione, di cui il robot Da Vinci è l’esempio più conosciuto, si sta progressivamente diffondendo in numerose strutture ospedaliere italiane. Un sistema che rappresenta il gradino più alto nell’evoluzione della robotica applicata alla chirurgia, tanto da divenire ormai una necessità per la medicina moderna. Si tratta di un robot che permette di eseguire operazioni chirurgiche in urologia, ginecologia, chirurgia generale e toracica con una maggiore precisione, facilità di accesso ad anatomie difficoltose, riduzione del dolore post-operatorio, dei rischi di infezione, minori tempi di degenza e recupero e migliore impatto estetico delle incisioni. Da oggi il robot “Da Vinci” sarà disponibile presso la nuova casa di cura bolognese Villa Toniolo.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Intervento nitido e pulito

“Se a operare in modo tradizionale è un luminare il risultato è ugualmente buono, ma nella media la chirurgia aperta provoca sequele con un impatto sulla qualità di vita del paziente, come il rischio di impotenza e incontinenza. Con il robot la probabilità scende perché lo strumento consente di ingrandire varie volte l’immagine del campo operatorio, che risulta nitido e pulito, e di compiere movimenti impossibili per la mano umana”, spiega Ottavio De Cobelli, il direttore della Divisione di Urologia all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, al primo posto in Italia per numero di interventi robot-assistiti sulla prostata. L’intervento di chirurgia robotica è così rapido e preciso da ridurre notevolmente il rischio di recidive, perché garantisce un asporto completo del tessuto malato.

Come funziona Da Vinci?

Il robot è dotato di quattro braccia che vengono inserite nel corpo tramite piccoli fori: uno porta la telecamera 3D ad alta definizione, gli altri servono per gli strumenti operatori, delle vere e proprie mani che possono ruotare di 360 gradi, guidate dal chirurgo che si trova comodamente seduto alla console di comando.

Leggi anche:  Apple, presentata la nuova piattaforma CarPlay

Il computer converte il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche, eliminando il tremore fisiologico del campo operatorio, e consentendo un’ingrandimento fino a 10 volte. Per utilizzare Da Vinci non è necessario che un chirurgo abbia appreso la manualità della tecnica mini-invasiva tradizionale; i chirurghi con esperienza di chirurgia tradizionale possono ugualmente imparare a usare subito questa tecnologia robotica, grazie alla facilità di utilizzo del robot.