Perché iOS 11 non piace agli inserzionisti?

iOS 11 offre un sistema per ridurre il tracciamento dei cookies su Safari e per gli inserzionisti questo è un bel problema

Ieri sera i possessori di un dispositivo targato Apple hanno potuto fare l’aggiornamento a iOS 11. L’ultima release del sistema operativo Made in Cupertino è stato presentato ufficialmente durante la WWDC 2017 e come da tradizione porta diverse novità. Tra queste figura l’Intelligent Tracking Prevention, una funzione che consente di limitare il tracciamento dei cookies per un tempo non superiore alle 24 ore e provvede a eliminarsi se il sito non viene più visitato nell’arco dei 30 giorni. La funzione è ovviamente limitata a Safari ed è integrata anche in macOS X High Sierra, la cui distribuzione inizierà lunedì 25 settembre.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

L’Intelligent Tracking Prevention è un sistema che verrà certamente apprezzato dagli utenti ma non si può certamente dire la stessa cosa per gli inserzionisti. L’intero settore della pubblicità si è scagliato in una lettera contro Apple e la sua decisione di agire sui meccanismi di proliferazione. La nuova funzione viene descritta come una “scelta unilaterale e pesante di Apple” che “non tiene conto dei consumatori e di ciò che amano”. Gli stessi hanno inoltre sottolineato che senza il tracciamento delle abitudini online degli utenti non sarebbe possibile fare business con il web. La Mela, che è alla ricerca di psicologi per rendere Siri ancora più empatico, ha pensato di rispondere per le rime agli inserzionisti spiegando come una maggiore invasività dei cookies porta a un calo di fiducia da parte degli utenti piuttosto che vantaggi. Bisogna inoltre sottolineare che l’azienda di Cupertino si è omologata alla legge europea sui cookies.

Leggi anche:  Nasce l’ERP per lo Studio Professionale