Qualcomm vuole bannare gli iPhone in Cina

iphone x huawei

Il produttore di chip continua la sua battaglia legale contro Apple, rea di utilizzare brevetti che non le appartengono senza versare le dovute royalties

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La guerra di Qualcomm contro Apple non è finita. Se oramai non si contano più gli attacchi e le difese avanzate in merito a brevetti e tecnologie utilizzate impropriamente, questa volta le cose si fanno più serie e rischiano di rovinare i progetti di business della Mela. Per l’ennesima volta, il produttore di chip americano ha citato la compagnia di Cupertino per la presunta violazione di proprietà intellettuali che riguardano la costruzione e il funzionamento di iPhone nuovi e vecchi. Stando a quanto scritto da Blooomberg, la procedura legale sarebbe stata avviata da Qualcomm lo scorso 29 settembre ma solo oggi se ne è a conoscenza. Tutto gira intorno al rifiuto di Apple di pagare le dovute royalties per lo sfruttamento di tre particolari caratteristiche, figlie delle invenzioni arrivate dai lab della chipmaker di San Diego.

Cosa succede

In particolare, nel mezzo della diatriba ci sarebbero il Force Touch, sistema che permette di cliccare più profondamente i display degli iPhone per accedere a menu contestuali, diverse procedure di gestione energetica e la costruzione del trackpad dei MacBook. Qualcomm spinge molto sulla necessità di riconoscere proprie tecnologie come abilitanti delle operazioni hardware e software sopracitate, parte del cuore degli smartphone di ultima generazione. L’obiettivo della compagnia è quello di bloccare la costruzione e la vendita degli iPhone principalmente negli USA, sede di entrambe le contendenti. Le conseguenze sarebbero disastrose soprattutto in previsione dell’arrivo del modello X, anche se pare alquanto difficile che la multinazionale si lasci sfuggire l’opportunità di stabilire un record di vendite nell’anno del decennale del primo melafonino.

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