L’ascensore per lo spazio diventa realtà in Giappone

ascensore per lo spazio

Un ateneo giapponese sta per la lanciare in orbita il primo prototipo di un ascensore per lo spazio in grado di trasportare persone e materiali ma ci sono ancora diverse difficoltà tecniche da superare

Il grande ascensore di cristallo descritto da Roald Dahl nell’omonimo libro sta per diventare realtà. L’Università di Shizuoka, in Giappone, sta infatti per sperimentare il primo mezzo di trasporto via cavo diretto verso lo spazio. Il primo prototipo verrà trasportato in orbita l’11 settembre a bordo del razzo H-28 insieme al carico diretto alla Stazione Spaziale Internazionale. Saranno proprio gli astronauti a rilasciarlo nel vuoto cosmico. Per ora si tratta di un modello molto piccolo, lungo appena una decina di metri. L’ascensore non sarà ancorato a Terra ma il cavo in acciaio rimarrà in tensione grazie a due satelliti posti alle sue estremità. Questi grazie a una serie di telecamere monitoreranno i movimenti della cabina, una scatola di appena sei centimetri per tre.

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La consulenza tecnica per questo progetto è stata affidata alla Obayashi Corporation, azienda giapponese nel campo delle costruzioni. L’obiettivo di questa sperimentazione è ottenere informazioni importanti per realizzare il vero e proprio ascensore per lo spazio entro il 2050. L’idea è quella di una cabina in grado di trasportare 30 persone muovendosi lungo un cavo realizzato in nanotubi di carbonio lungo quasi 100mila chilometri, distanza pari a un quarto di quella che separa la Terra dalla Luna. Questa tecnologia offre innegabili vantaggi rispetto ai classici razzi a partire dal costo inferiore e alla riduzione del rischio per gli equipaggi. Al momento però ci sono ancora diverse difficoltà tecniche insuperabili. Innanzitutto gli ingegneri dovranno trovare una soluzione per compensare le diverse forze causate dalla rotazione terrestre a cui sarà sottoposta la struttura. Risolto il problema della stabilità bisognerà poi pensare a come velocizzare il trasporto di persone e materiali nello spazio. Anche se la cabina viaggiasse, ad esempio, a 200 Km/h sarebbero necessari diversi giorni per arrivare a destinazione.

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