Modern Data Experience, gestire lo storage come una commodity

Modern Data Experience, gestire lo storage come una commodity

La recente crisi ci ha insegnato come poter lavorare con un’infrastruttura solida, affidabile, sicura e semplice da gestire sia fondamentale. Per questo la visione di Pure Storage va verso la Modern Data Experience che James Petter ci illustra in esclusiva

Il mondo, a causa della pandemia dovuta al Coronavirus, ha decisamente puntato sul digitale, anche per gli eventi che, da sempre, hanno permesso a clienti, partner commerciali e tecnici e aziende di incontrarsi e scambiarsi esperienze. Anche Pure Storage ha dovuto fare di necessità virtù e trasformare il suo Pure Accelerate in un’occasione virtuale e remota per mostrare quanto fatto nell’ultimo anno e per introdurre le prossime novità. Così è nato il Pure Accelerate Digital 2020 che ha voluto offrire un’esperienza paragonabile a quella fisica ma, al sicuro, dal proprio ufficio o da casa.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

“Non è la stessa cosa ma in questo modo consentiamo ai nostri canali e ai nostri clienti di condividere le nostre innovazioni nell’archiviazione flash e le esperienze che ci aiuteranno nella gestione dei dati” ci racconta James Petter, VP International di Pure Storage, che incontriamo, virtualmente, in questa occasione.

Il tema di quest’anno del Pure Accelerate Digital 2020 era Engage, Learn, Innovate, ma mai come quest’anno le tre parole chiave hanno significato “offrire prodotti facilmente installabili, configurabili e gestibili da remoto” continua Petter. “E’ nostra intenzione rendere i prodotti che portiamo sul mercato i più immediati e sicuri da utilizzare. Ci siamo resi conto tutti, in questi mesi, come poter usufruire di un’infrastruttura digitale affidabile, veloce e sicura sia stato fondamentale per il nostro business; quello che come Pure Storage vogliamo arrivare a fare è rendere i nostri prodotti semplici come un elettrodomestico”.

Leggi anche:  Nuove strade: Snom Technology annuncia nuova linea di prodotti per il settore ricettivo

Quello che intende Petter, ci spiega meglio, è offrire a clienti e partner una Modern Data Experience; ovvero dar loro un’esperienza d’uso immediata come quella di regolare la temperatura del proprio impianto di condizionamento/riscaldamento. Semplici comandi, immediatamente fruibili da tutti. Anche dal punto di vista commerciale; infatti nel corso dell’evento è stato illustrato il modello Pure as a service che offre ai clienti Pure Storage la possibilità di fruire di un costo per lo spazio utilizzato, senza la necessità di prendersi cura dell’infrastruttura fisica, lasciando l’onere del servizio, la manutenzione e gli upgrade a carico di Pure.

Una strategia che evidentemente paga, visti i risultati finanziari della società che, pochi giorni fa, ha annunciato brillanti risultati fiscali per il Q1 2021 con i ricavi in crescita del 12% anno su anno e, soprattutto, i ricavi dei servizi di abbonamento saliti del 37% rispetto all’anno precedente.

“Siamo molto soddisfatti di questi risultati e della crescita del trimestre, soprattutto alla luce del difficile periodo in cui sono maturati – ci conferma James Petter – L’azienda si è adattata rapidamente alla situazione e ha fornito la tecnologia e i servizi di cui i nostri clienti avevano bisogno per mantenere in funzione la loro organizzazione, attraverso una Modern Data Experience che consenta loro di trasformare le storage operations e renderle sempre più semplici, affidabili, veloci e flessibili”.

Con un occhio attento alla sostenibilità e all’ambiente, come richiederà la ripresa futura e come delinea anche la Commissione Europea nel suo Green Deal. Per Petter, Pure Storage è già pronta e ha aiutato anche le aziende sue clienti a essere sempre più attente alla loro carbon footprint. Tutti i prodotti Pure hanno ridotto nel corso degli anni le loro dimensioni e, di conseguenza, i loro consumi e questo aiuterà le aziende a raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale e di carbon reduction da qui al 2030.

Leggi anche:  Nvidia al lavoro su processori ARM