Allarme Ue: il 62% dei siti di viaggi non rispetta il diritto europeo

La Commissione Ue ha scoperto che il 62% dei servizi web utilizzati per i viaggi (prenotazioni e biglietti aerei) non rispettano il diritto europeo che tutela i consumatori

Nel 2012 il 32% dei cittadini europei ha utilizzato Internet per prenotare le poprie vacanze o acquistare biglietti aerei. La commissione europea ha quindi deciso di verificare se questi servizi seguissero le direttive continentali sulla tutela dei consumatori e ha scoperto che nella maggior parte dei casi non è così. Nel 2013, su 552 siti analizzati ben 382 (69%) erano fuori legge. Per l’organo Ue si tratta di “un risultato sconcertante”.

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Mancano informazioni chiave per gli utenti

La commissione ha scoperto che nel 28% dei siti analizzati mancavano istruzioni chiare per presentare reclamo. Nel 30% dei casi mancavano totalmente informazioni relativi all’identità dell’operatore e in particolare l’indirizzo di posta elettronica per contattarlo. Nel 24% del campione non erano segnalati supplementi opzionali di pagamamento, come la commissione sui bagagli, e su molti siti non era possibile visualizzare immediatamente il prezzo totale nella pagina di riepilogo degli elementi della prenotazione.

care se le informazioni sulle caratteristiche principali dei servizi erano facilmente accessibili, se il prezzo era indicato tempestivamente e se era comprensivo dei supplementi opzionali, se erano indicati gli indirizzi di posta elettronica ai quali rivolgersi per domande e reclami e se prima dell’acquisto erano consultabili i termini e le condizioni e se erano scritti in modo semplice e chiaro.  
 mancanza di informazioni obbligatorie relative all’identità dell’operatore, in particolare l’indirizzo di posta elettronica, che privava i consumatori di un efficace canale di comunicazione. al 30% del totale dei siti esaminati) non fornivano tali informazioni.  
Scarsa anche la mancanza di istruzioni chiare su come presentare un reclamo: 157 siti (28%) erano privi di tali istruzioni. Non è finita: alcuni supplementi opzionali a pagamento, come le commissioni sui bagagli, i premi assicurativi o l’imbarco prioritario, non erano facoltativi. Questo problema è stato riscontrato in 133 casi (24%). Inoltre, il prezzo totale del servizio non era indicato immediatamente quando venivano visualizzati gli elementi principali della prenotazione. 

L’Ue prende provvedimenti

Dopo i risultati dello studio, grazie ai provvedimenti presi dalla commissione, la percentuale di siti non a norma è scesa al 62%. “Tra gli utenti di Internet nell’Unione europea, uno su tre prenota i suoi viaggi e i suoi soggiorni online.  – ha spiegato il Commissario Ue per la poltica dei consumatori, Neven Mimica – Non sarò soddisfatto fino a che i diritti dei consumatori non saranno rispettati pienamente e cercherò di utilizzare le strutture esistenti per raggiungere questo obiettivo”.

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Rimanendo in tema di viaggi, il Parlamento europeo ha approvato la prima proposta di azzeramento del roaming per il 2015. Ora si attende il verdetto del Consiglio dei ministri europei.