I Raee in carcere diventano arte

Le opere d’arte realizzate con i rifiuti elettronici create dai detenuti delle carceri di Forlì e Bologna sono in mostra nella sede della Regione Emilia Romagna

In Italia i rifiuti elettronici non vengono riciclati al meglio, nonostante ci sia anche un’app che aiuta a farlo, ma c’è chi ha trovato un metodo alternativo e creativo per dare nuova vita non solo a questi materiali da scarto, ma anche alle persone. La mostra “opeRAEE, esercizi artistici di recupero degli apparecchi elettrici ed elettronici”, che sì è aperta oggi 8 aprile nella sede della Regione Emilia Romagna, presenta le opere d’arte realizzate dai detenuti delle carceri di Forlì e Bologna con pezzi di elettrodomestici ormai da buttare.

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Una seconda occasione

Lampade, oggetti di design e gioielli realizzati con materiale di recupero “rappresentano un altro elemento di valore del progetto Raee in Carcere. Accanto alla finalità sociale e ambientale si pone un certo valore artistico”, ha spiegato Pietro Buffa, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria dell’Emilia Romagna. “Iniziative come queste non solo valorizzano i progetti di inclusione sociale, ma portano a rafforzare il legame tra la struttura carceraria e la città. Individuare soluzioni e percorsi efficaci per promuovere e incrementare l’inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute e in misura alternativa previene il rischio di reiterazione del reato”. 

Daniele Steccanella, responsabile laboratorio Raee della cooperativa sociale It2 di Bologna, ha dichiarato: “Lo stimolo al visitatore, attraverso la bellezza delle opere esposte, è quello di imparare a concedere una seconda possibilità come presupposto essenziale di rinascita”.

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