Social network e privacy: che fatica difendersi!

Gli utenti di Facebook possono dire addio alla propria privacy. Due applicazioni, “Seegugio” e “Photo Stalker” permettono infatti di visualizzare il profilo anche di coloro che non compaiono nella propria lista di amici. E così scoppia la polemica contro il famoso social network.

Sembra che Facebook dovrà combattere duramente per mantenere alta la propria reputazione in fatto di privacy. Nonostante il popolare social network abbia aumentato le precauzioni per permettere ai propri utenti di difendersi dagli sguardi indiscret, qualcuno è riuscito a mandare tutto in fumo. I guastafeste in questione si chiamano “Seegugio” e “Photo Stalker”, due software che permetterebbero di visualizzare le foto del profilo di qualunque utente, pur non avendolo tra la lista degli amici. Per infiltrarsi basterebbe digitare il nome dell’utente prescelto, accedendo automaticamente ai suoi album e alle sue foto, violando in pochi secondi quel contratto che il povero malcapitato di turno aveva stretto con Facebbook, pensando erroneamente che sarebbe stato tutelato.
A sentirla così suona come l’ennesima presa in giro offertaci dal celebre Facebook, dal momento che qualsiasi social network ha il dovere di proteggere la privacy dei propri iscritti, e su questo non ci sono scuse che tengano. Tuttavia circolano già diverse attenuanti a proposito delle possibilità di Photo Stalker. Per esempio nella bacheca di Seegugio si legge che “l’applicazione non ti fa vedere tutte le foto presenti, ma solo quelle possibili” inoltre “non fa nulla che non si possa già fare su Facebook e quindi rispetta le policies di privacy del social network”. Altre attenuanti arrivano da Josh Carcione, ideatore di “Photo Stalker”, il quale sostiene che il suo programma “mostra solo gli album che gli utenti consentono di vedere. Se qualcuno sceglie di riservarli solo agli amici Photo Stalker non funziona”.
Ma un povero utente di Facebook, ignaro di tutto ciò, cosa deve fare? Facebook dichiara di dare ai propri utenti la possibilità di proteggersi: nelle impostazioni c’è un area riservata alla privacy dove si possono bloccare le informazioni e renderle inaccessibili agli sconosciuti. Le impostazioni standard, però, consentono l’accesso a tutti. E’ qui che entrano in gioco gli infiltrati. “Seegugio” e “Photo Stalker” si basano infatti sulla disattenzione degli utenti che dimenticano di proteggere i propri dati. Le restrizioni sulla privacy, quando sono impostate, infatti creano un muro anche per i due programmi.
Tutto è nelle mani degli utenti, che se tengono alla propria vita privata dovranno preoccuparsi continuamente di leggere e rileggere le cosiddette clausole scritte in piccolo sulla privacy, trovare quelle giuste e accettarle.

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