Project Zero: Google contro le vulnerabilità zero day

Google Project Zero è un nuovo team di ricercatori il cui compito è individuare e segnalare attacchi hacker, malware e bug per software di terze parti

Il bug della crittografia OpenSSL Heartbleed, che pare sia ancora un pericolo per i PC di tutto il mondo, ha terrorizzato il mondo del web ma Google ha preso le sue contromisure. Big G, che ha dato il via libera ai nomi inventati su Google+, ha deciso di dare il proprio contributo alla sicurezza di Internet con Project Zero, un team di esperti che lavorerà per la protezione di software di terze parti utilizzati quotidianamente da milioni di persone.

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Project Zero: lo scudo di Google contro malware e bug

I difensori della Rete di Google, che ha visto crescere i ricavi di Android grazie agli acquisti in-app, si attiveranno per individuare nel software le vulnerabilità zero day, bug e backdoor. Project Zero lavorerà anche per proteggere le attività online degli attivisti per i diritti umani e scoprire attività di spionaggio industriale telematico ai danni delle aziende, pratica che secondo le autorità USA è portata avanti quotidianamente dagli hacker cinesi al soldo del governo. Inoltre, il team di Google segnalerà le operazioni illecite di spionaggio da parte di governi e agenzie governative, anche se pare che Mountain View avesse collaborato con la NSA nelle sue attività di monitoraggio dei cittadini USA.

Operativamente Project Zero analizzerà qualsiasi tipo di software alla ricerca di bug pericolosi per la sicurezza e una volta individuati li comunicherà al produttore del programma affinché modifichi il codice per garantire una maggiore protezione. Successivamente la criticità sarò inserita in un database per aiutare gli esperti a riconoscere e combattere i nuovi tipi di malware che dovranno affrontare.

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Al momento Google, sta cercando nuovi membri per il suo Project Zero ed in particolare ricercatori che stanno lavorando attivamente alla scoperta di falle zero day usate in attacchi contro bersagli diretti. Tra i partecipanti al progetto ci sarebbe anche George Hotz, l’hacker che con lo pseudonimo di Geohot ha violato i sistemi di Apple e Playstation 3.