Confesercenti: per ogni attività che apre due chiudono

A luglio per ogni attività commerciale che apre due chiudono

Nonostante i saldi estivi, il numero delle piccole attività commerciali è ancora in calo. Il 40% delle imprese nate 4 anni fa a giugno ha chiuso i battenti

E’ sicuramente ancora presto per parlare di ripresa nel settore del commercio. Confesercenti ha presentato un quadro drammatico per quanto riguarda il periodo estivo commentando i dati Istat relativi a alle vendite al dettaglio di giugno. Nei primi 6 mesi del 2014, l’associazione di categoria stima che il settore ha perso in totale circa 2,2 miliardi di euro. Tra luglio e agosto, per ogni nuova attività commerciale 2 hanno chiuso definitivamente e a giugno il 40% delle imprese del settore aperte nel 2010 (circa 27mila) non esisteva più. “Per le imprese commerciali è sempre più difficile sopravvivere: tanto che, ormai, un’attività del commercio su quattro vive meno di tre anni”, commenta Confesercenti.

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E’ crisi nera per le piccole attività commerciali

Dall’inizio di quest’anno sono spariti 2.500 ristoranti, 14mila punti vendita per il commercio in sede fissa e 3.300 negozi di abbigliamento. A soffrire maggiormente la crisi sono le edicole, che per ogni due nuove attività ne chiudono quattro, e soprattutto i rivenditori di sigarette elettroniche, sulla cui pericolosità la comunità scientifica è ancora divisa. A causa delle nuove normative per ogni nuovo negozio di e-cig quattro invece chiudono. Nemmeno i saldi sono riusciti a far ripartire i consumi. Il Codacons ha stimato che le vendite delle piccole attività commerciali sono diminuite fra il 5 e l’8% e in media ogni famiglia italiana ha speso al massimo 65 euro nonostante il calo dei prezzi per l’estate.

[blockquote style=”4″]”Il 2014 avrebbe dovuto segnare la tanto attesa “ripresina” dei consumi – afferma Confesercenti – ma a questo punto è sempre meno probabile registrare una variazione positiva a fine anno: il governo deve intervenire per rilanciare il mercato interno, che dà lavoro a milioni di persone, evitando di prolungare questa pericolosa oscillazione fra stagnazione e recessione”.[/blockquote]

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